Loro sono precari e dovranno aiutare i disoccupati, destinatari del «reddito di cittadinanza», a trovare un lavoro. Gli operatori precari dell’Agenzia nazionale delle politiche attive del lavoro (Anpal) ieri sono tornati a protestare contro uno dei paradossi viventi delle politiche del lavoro in Italia. Sono circa ottocento, sono qualificati, svolgono da anni quella politica che ora sembra essere il futuro. Assistono i centri per l’Impiego (che dovrebbero essere rifinanziati con 2 miliardi, mentre nel decreto dignità si prevede un rafforzamento del personale). Vivono da anni con contratti a tempo determinato e, davanti a loro, hanno ancora precariato. «Riteniamo gravissimo –...