«Se la circolazione del virus riaumenta ci troveremo nelle condizioni, come in altri Paesi, in cui anche le elezioni sono messe a rischio». L’allarme lanciato in mattinata su Raitre da Walter Ricciardi, professore di Igiene alla Cattolica e consulente del ministro Speranza per l’emergenza Covid, scatena un pandemonio. «Un ulteriore rinvio del voto sarebbe eversivo», attacca il presidente della Liguria Giovanni Toti. «Un terrorismo irresponsabile che danneggia l’Italia», gli fa eco Matteo Salvini. Dal Viminale viene subito escluso un simile scenario. «Non c’è nessun ragionamento in atto. Non c’è e non c’è mai stato», assicurano fonti del ministero dell’Interno. È lo stesso Ricciardi poi a fare marcia indietro: «Non ho mai detto che riapertura delle scuole ed elezioni sono a rischio in Italia. Fortunatamente, non è ancora così e dobbiamo fare di tutto per tenere la situazione sotto controllo».

La linea del governo resta dunque quella annunciata da giorni: elezioni e referendum a settembre e del resto solo due giorni il Viminale ha pubblicato «l’attuazione delle misure normative per l’esercizio del voto in emergenza Covid».

Anche dal Pd arriva una rassicurazione sull’apertura delle urne: «Non ci sono dubbi che la data delle elezioni regionali e comunali e del referendum confermativo sul taglio del numero dei parlamentari è quella prevista del 20-21 settembre», spiega Emanuele Fiano. «Le elezioni in Italia si fissano con un decreto del governo, che c’è già stato e non mi risulta ci sia alcuna intenzione di modificarlo». Dura Giorgia Meloni: «Non consentiremo che la maggioranza utilizzi il Covid per non rischiare di perdere elezioni che potrebbero non andare bene per lei. Le elezioni si devono svolgere, stavolta noi siamo disposti a fare qualunque cosa perché adesso basta».