La foto del fotografo palestinese Mohammed Salem è la foto dell’anno secondo il World Press Photo.

Scattata il 17 ottobre 2023, ritrae Inas Abu Maamar mentre abbraccia il corpo della nipote Saly, di 5 anni, uccisa in uno attacco israeliano, all’ospedale Nasser di Khan Younis a Gaza (Mohammed Salem, Reuters, Wpp)

Il fotografo descrive questa foto, scattata pochi giorni dopo il parto di sua moglie, come un “momento potente e triste che riassume il senso più ampio di ciò che stava accadendo nella Striscia di Gaza”.

Ha trovato Inas accovacciata a terra, mentre abbracciava la bambina, all’obitorio dell’ospedale Nasser, dove i residenti stavano andando a cercare i parenti scomparsi. Inas era corsa fino alla casa di famiglia quando ha saputo che era stata colpita, e poi all’obitorio.

La giuria del Wpp 2024 ha apprezzato come l’immagine sia stata composta con cura e rispetto, offrendo allo stesso tempo uno sguardo metaforico e letterale su una perdita inimmaginabile. La giuria ha anche notato che questo fotografo è stato premiato per lo stesso argomento oltre un decennio fa.

Il conflitto Israele/Palestina dura da 75 anni e si è intensificato il 7 ottobre 2023, quando i combattenti guidati da Hamas hanno lanciato attacchi in più località nel sud di Israele, uccidendo circa 1.200 persone, ferendone più di 2.500 e rapendono circa 250 ostaggi.

In risposta, Israele ha lanciato attacchi aerei e ha formalmente dichiarato guerra a Hamas il giorno seguente, mobilitando i riservisti dell’esercito e lanciando un’offensiva su Gaza.

All’inizio della guerra, Israele ha detto agli abitanti di Gaza di evacuare nell’area a sud del fiume stagionale Wadi Gaza per la loro sicurezza. Eppure, secondo i rapporti, gli attacchi aerei israeliani hanno bombardato pesantemente Khan Younis (21,8 km a sud di Wadi Gaza) da metà ottobre. Molti degli uccisi erano famiglie che avevano lasciato la città di Gaza giorni prima.

A metà marzo 2024 (il momento della scrittura di questo articolo sul sito Wpp), gli attacchi di Israele ai territori palestinesi occupati avevano ucciso oltre 30.000 persone e ferito più di 70.000.

Le donne e i bambini palestinesi hanno rappresentato più di due terzi del bilancio delle vittime, secondo l’Ufficio dell’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani (OHCHR). La Corte internazionale di giustizia sta esaminando un caso intentato dal Sudafrica secondo cui Israele sta commettendo un genocidio contro i palestinesi nella Striscia di Gaza.