Nel romanzo Trieste della scrittrice croata Daša Drndri c’è un intero capitolo di quarantacinque pagine costituito unicamente dall’elenco dei nomi e cognomi dei novemila ebrei italiani vittime dell’olocausto. Una lettura estenuante e sconvolgente. Estetica dell’inventario.
Allo stesso modo il film En dirigible: la grande guerra vista dal cielo ci presenta con l’occhio della fredda oggettività una ripresa aerea di paesi e campagne teatro delle battaglie della Grande Guerra. Sessanta di minuti al ritmo lento di un dirigibile della Marina Militare Francese per percorrere la linea del fronte dal Belgio alla Marna.

Un lungometraggio realizzato nel 1919 dal Ministero della Guerra francese per documentare i danni di guerra che arriva a noi nel bel mezzo delle manifestazioni del centenario e che è diventato uno spettacolo affidando al pianista e compositore Glauco Venier la sua sonorizzazione. Mentre davanti ai nostri occhi scorrono le immagini di campagne e colline butterate dai crateri delle bombe, villaggi e paesi rasi al suolo, città scheletrite dai bombardamenti l’ensemble L’insium, dodici musicisti, condotto dall’arrangiatore Michele Corcella intona brani originali e il celebre canto degli alpini Il testamento del capitano. Aleggia una mestizia appena increspata da leggeri sussulti swinganti.

Un lungo requiem in cinque parti che sa toccare le corde della commozione senza scadere nel patetico. Al sax soprano di Marcello Alulli e alla tromba di Mirko Cisilino il compito di accendere il lirismo in una partitura accuratamente scritta ed eseguita con compattezza esemplare.

All’antinarratività delle immagini i compositori affiancano una musica che prescinde dalla sincronia e riesce proprio per questo a liberare sensazioni e a consentire riflessioni su quello che stiamo vedendo. Due livelli estremi e divergenti. L’ossessiva accumulazione visiva e la ricca articolazione dei suoni dell’ensemble che schiera quattro ance, flauto, due trombe, due tromboni e sezione ritmica.

Il progetto, presentato a Pordenone nell’ambito della rassegna Visioni Sonore a cura di Cinemazero, è una delle più originali produzioni che affrontano il tema della memoria della Grande Guerra. Una memoria che non ha bisogno di celebrazioni ma di conoscenza e comprensione.