Proviamo a fare il punto sulla popolarità dell’Unione europea dalle parti di Visegrád. Vediamo per la precisione come l’Ue se la passa nella Repubblica Ceca in termini di gradimento. Vedremo che nel paese il cosiddetto euroscetticismo non è certo assente.

Particolarmente noto per questa caratteristica è l’ODS (Občanská Demokratická Strana – Partito Civico Democratico), un soggetto politico conservatore, sostenitore del liberismo economico che soprattutto a partire dai primi anni 2000 ha iniziato a mostrare un sempre più spiccato atteggiamento critico nei confronti di Bruxelles. Per dovere di contestualizzazione precisiamo che l’ODS fa attualmente parte di una coalizione di governo formatasi a seguito delle elezioni del 2021. L’esecutivo è guidato da Petr Fiala che è anche leader del partito in questione il quale è stato fondato da Václav Klaus nel 1991.

Quest’ultimo è stato presidente della Repubblica Ceca dal 2003 al 2013. In precedenza aveva guidato la transizione del paese verso l’economia di mercato come ministro delle Finanze ed era stato primo ministro. Come tale aveva formalizzato, nel 1996, la richiesta di adesione di Praga all’Ue. Adesione avvenuta nel 2004, quando ormai Klaus si mostrava già apertamente euroscettico. Anzi, l’anno prima, era risultato essere l’unico capo di stato dei paesi candidati a non esprimersi favorevolmente nei confronti dell’adesione e aveva assunto una posizione ostile alla ratifica del Trattato di Lisbona che definiva “morto”. Quello che oggi si dichiara “dissidente europeo”, aveva anche detto, una volta, di considerare il “superstato europeo” più pericoloso della fu Unione Sovietica.

Neanche l’ultimo ex presidente, Miloš Zeman, stravede per l’Ue, ma la gente cosa ne pensa? Vediamo il risultato dell’ultimo rapporto Eurobarometro che si basa su questionari della scorsa estate. Esso mostra che il 28% dei cechi ritiene che l’Ue si stia muovendo in modo giusto e che il 43% ha fiducia in essa. Ancora, il 40% delle persone interpellate crede che gli interessi del paese vengano considerati in modo adeguato a Bruxelles. Il 33% dei cechi si mostra favorevole all’euro, il 30% pensa che il paese se la passerebbe meglio se non fosse membro dell’Ue, e il 57% è del parere che nell’Ue la democrazia funzioni in modo dovuto. Inoltre, il 65% degli intervistati si dice favorevole a una politica estera comune mentre l’80% propenderebbe per una politica di difesa condivisa.

Si tratta solo di alcuni dati, è vero, ma contribuiscono a delineare un quadro in un certo qual modo un po’ controverso; c’è diffidenza nei confronti di Bruxelles ma non sembrano esserci le stesse pulsioni che hanno portato alla Brexit.