La sceneggiatura era già scritta. Il palcoscenico non è più un vertice limitato ai capidelegazione al governo ma una vera riunione di maggioranza, allargata ai capigruppo di Italia viva e LeU o a diversi esponenti dei partiti, come il vicesegretario del Pd Andrea Orlando, oltre a diversi ministri. Nessuno si aspetta sorprese rosee, che infatti non arrivano. Iv boccia la nuova bozza di Recovery Plan, trova le «13 paginette» troppo vaghe, insufficienti, in alcuni passaggi, secondo il capogruppo al Senato Davide Faraone, addirittura «provocatorie». I renziani procedono sbrigativi a colpi di ultimatum: «Avete perso mesi. Ora vogliamo il documento finale...