Caro Presidente del consiglio Renzi,

il 4 giugno si è svolta a Roma una grande manifestazione nazionale per la tutela dei posti di lavoro nei call center in outsourcing, quelli che ricevono le commesse dalle grandi aziende e compagnie telefoniche. La protesta aveva lo scopo di sensibilizzare le istituzioni e la politica, tutta, a far rispettare le normative vigenti e a regolamentare il settore, che oggi vede impiegati 80 mila addetti e si sta sgretolando a causa delle gare al massimo ribasso e delle delocalizzazioni.

Abbiamo riscontrato un’attenzione da gran parte delle istituzioni, a partire dalla Presidente della Camera Laura Boldrini che oltre a riconoscere il nostro settore come non più “di passaggio” per chi ci lavora, sta tentando di accelerare il processo di indagine conoscitiva al fine di regolamentare il comparto.

Ci corre l’obbligo però di evidenziare che non tutte le istituzioni stanno avendo la stessa sensibilità. Nello specifico lei, signor Presidente del consiglio, nonostante migliaia di noi abbiano già inviato per sua conoscenza mail riguardanti i problemi su elencati: lei non ha degnato i lavoratori nemmeno di una risposta!

Nel caso di Almaviva è stato richiesto un incontro al ministero dello Sviluppo, e non abbiamo ricevuto riscontri: sembra surreale che anziché essere la politica a chiamare gli imprenditori, debbano essere questi ultimi a elemosinare incontri specifici.

Caro Presidente Renzi, non sono gli 80 euro che cambiano la vita di noi lavoratori, ma regole che tutelino ad ampio raggio i nostri posti, e noi siamo per le regole e per la legalità.

Ottanta mila persone del settore vogliono “cambiare verso” al paese, non sappiamo se anche lei concorda con noi ma lo auspichiamo!

Le chiediamo se è già a conoscenza dell’articolo 52 del Dl Sviluppo, che regolamenta le attività di call center con almeno 20 dipendenti scoraggiandone la delocalizzazione attraverso un sistema di disincentivi e penalizzazioni. Questa norma prevede che quando un cittadino effettua una chiamata a un call center deve essere informato preliminarmente sul paese da cui l’operatore con cui parla è fisicamente collocato e deve, al fine del rispetto della protezione dei suoi dati personali, poter scegliere che il servizio richiesto sia reso tramite un operatore collocato sul territorio nazionale.

Una legge, questa, oggi assolutamente disattesa, mentre per noi è fondamentale per iniziare a risolvere, almeno in parte, il “cancro” delle delocalizzazioni. Signor Presidente, si assuma le sue responsabilità, noi vogliamo mantenere il lavoro in Italia.

Siamo persone che vogliono avere un futuro dignitoso, mantenere le famiglie, pagare mutui e ci aspettiamo che lei aiuti il suo popolo in tutto questo.

C’è forse cosa più nobile che far rispettare le regole in questo paese?

C’è forse cosa più nobile che mantenere il lavoro nel nostro Paese?

C’è forse cosa più nobile che dare dignità ai propri cittadini?

Ci dia un segnale subito, Presidente Renzi. Noi lavoratori dei call center non abbiamo molto tempo!

Ora o mai più!

*Con 32.500 dipendenti tra l’Italia e l’estero, Almaviva è il maggior gruppo di call center in outsourcing del nostro Paese.