A caccia di alleanze in Europa, ieri il premier italiano ha incassato l’appoggio del presidente dell’europarlamento Martin Schulz, ieri in visita a Palazzo Chigi. Il socialista tedesco lo ha gratificato con parole lusinghiere. «L’Italia non è soltanto un paese fondatore dell’Unione», ha detto, ma «soprattutto è un pilastro dell’Europa» con «il governo più stabile di tutta la zona mediterranea». L’Italia dunque merita «rispetto». Entusiasta per il riconoscimento Renzi ha esagerato: «L’italia non chiede flessibilità. Non chiede niente, ma offre in uno spirito europeista sapendo che l’Europa si deve muovere. La nostra voce non porta fastidi ma proposte». A fine giornata, dopo un altro incontro, quello con il cancelliere austriaco Werner Faymann, ha un po’ corretto il tiro: «La priorità politica per l’Ue deve essere dedicarsi un po’ di più a questioni alle serie dell’Europa e non allo zero- virgola, di regole europee che noi vogliamo rispettare che, l’Italia sta rispettando ma la cui flessibilità in applicazione è segno di buon senso, di intelligenza».