“Carrai è un professionista che opera in quel settore. E’ un imprenditore che si interfaccia, come è normale, con il mondo delle imprese e del sistema finanziario. E non ha niente a che fare con il Pd”. Ettore Rosato, capogruppo piddino alla Camera e “inventore” della legge elettorale, magari domani proverà a dire che formalmente ha ragione lui.

Perché Marco Carrai, 41 anni, grevigiano, dal giugno 2009 – con Matteo Renzi appena eletto sindaco – ha lasciato la politica di partito. Ma non certo la politica a sostegno del segretario Pd. La cui amicizia – parole sue – “mi ha salvato la vita”.

Già a metà degli anni ’90 i due sono inscindibili. Nel Ppi prima e nella Margherita poi Renzi è il segretario, Carrai il braccio organizzativo. Quando il primo, nel 2004, viene eletto presidente della Provincia di Firenze a soli 29 anni, Carrai diventa il suo capo-segreteria. Ed entra anche a Palazzo Vecchio come consigliere comunale della Margherita, eletto con le preferenze assicurate dall’accoppiata Comunione e Liberazione – Compagnia delle Opere.

Negli anni di Renzi presidente provinciale, Carrai mette a punto Florence Multimedia, pensata come trampolino di lancio mediatico dell’ambizioso amico. Un progetto costoso. Pagato, secondo la Corte dei Conti, anche a spese dei contribuenti fiorentini. Poi Renzi diventa sindaco e Carrai né è suo consigliere, a titolo gratuito. Ma al tempo stesso diventa ad di Firenze Parcheggi, partecipata del Comune, in quota Mps; e soprattutto consigliere dell’Ente Cassa di risparmio di Firenze, azionista di Banca Intesa, e in quella veste regista dell’ascesa a presidente di Jacopo Mazzei.

Carrai diventa anche presidente di Aeroporti di Firenze (AdF), primo passo del risiko societario che, con il governatore Rossi compiacente, porterà alla fusione degli scali di Firenze e Pisa in Toscana Aeroporti. Con una composizione sociale guidata da Corporaciòn America Italia (51,13%) degli amici argentini Eurnekian, che lo confermano presidente, e anche con dentro l’ Ente CariFi, gli enti locali e le camere di commercio.

Negli ultimi mesi Carrai è stato attivissimo nel portare avanti il progetto del nuovo Vespucci, di fatto un nuovo aeroporto intercontinentale, a soli 60 chilometri dal pisano, e già intercontinentale, Galilei.

Capitolo Leopolda: la kermesse “senza bandiere” nasce quasi in parallelo alla Fondazione Big Bang, poi Fondazione Open, che è il think tank del renzismo.

Carrai ne è artefice ed è ancora consigliere, fra i finanziatori figurano fra gli altri David Serra, Jacopo Mazzei e Chicco Testa, quest’ultimo socio anche nelle società lussemburghesi di Carrai (vedi rettifica sotto, ndr). Come la Wadi Ventures, omonima di un fondo di investimento israeliano specializzato in signal intelligence per le forze armate, in altre parole l’equivalente della Nsa statunitense.

Quando Renzi ha incontrato di volta in volta Tony Blair, Barack Obama, Angela Merkel, c’è sempre stato Marco Carrai al suo fianco. Perché l’amicizia fra i due è una cosa seria. Anche se Carrai non ha la tessera del Pd.

RETTIFICA del 21 dicembre 2017

Gentile Direttore, in riferimento all’articolo “Un lungo sodalizio” a firma di Riccardo Chiari e pubblicato sulle pagine da lei dirette, vorrei informarla che il dottor Chicco Testa non è socio, di Marco Carrai o altri, in alcuna società con sede in Lussemburgo. Certa di una vostra immediata rettifica sulle pagine del giornale, invio cordiali saluti.

Francesca Sallusto, Ufficio stampa Chicco Testa