A Montecitorio circola una voce pazza: Renzi starebbe conducendo un sondaggio lampo segretissimo per verificare l’accoglienza di un suo clamoroso ritorno in campo, di nuovo da candidato segretario. È una bufala, ma l’uomo è tale che nessuno, neanche fra gli amici si sente di escluderlo. Tanto più che i renziani non sanno a che santo votarsi ora che Minniti si è ritirato dalle primarie. «Renzi è uomo da mille risorse e mille sorprese», ammette Stefano Ceccanti. Gli amici temono, gli avversari tifano per l’ipotesi, certi che scatenerebbe un effetto boomerang tipo referendum 2016. Renzi lascia dire. Poi in serata twitta, con malcelato orgoglio: «Faccio il segretario, mi colpisce il fuoco amico. Mi dimetto e mi chiedono di stare in silenzio. Sto zitto e mi chiedono di parlare. Un giorno devo andarmene, un giorno fare il segretario. Ma possiamo parlare di politica anziché parlare tutti i giorni di me?».