È magico il sesso? A leggere la traccia della vita che Paola Tavella, scrittrice, femminista e insegnante di kundalini yoga, consegna al divertente Sesso magico, perché le donne intelligenti sono stupide in amore? (Sonzogno, pp. 202, euro 16) l’intelligenza appare così faticosa che di certo sembra più semplice dar conto della stupidità. Ecco le sagge parole che il maestro sufi Guru Dev, sessantottino di Città del Messico, sopravvissuto al massacro di Tlatelolco, libertino e crudele, le sussurra nella sua potente interlingua: «tutti gli uomini viven por le donne» e hanno «fede ne la suerte». E aggiunge: «L’uomo perfetto è accanto a voi». Ma il povero Principe è già stato sgonfiato ed esiliato nel baule della nonna da tempo. «Vuoi mangiartelo e vuoi che resti vivo. In ogni caso soffri». Il romanticismo, a ben guardare, è una manipolazione.

IN QUESTO LIBRO scritto in punta di penna, si può incontrare «la storia antica di Mushkil Gusha», uno dei più popolari racconti sufi, che potremmo titolare anche “il racconto della felicità” perché dissolve i problemi di chi la narra se la consegna a chi continuerà a narrarla. Gli odori del sesso si mischiano a quelli di merende di campagna a pane burro e zucchero, al fango di Genova (è il 2011? Il 2014 forse). C’è la Roma delle amiche e dei figli, e Ruta di Camogli dove si andava a ballare di nascosto, perché negli anni Settanta a chi faceva politica era vietato divertirsi. E c’è il pedofilo, amico di famiglia. L’amore in questo gioco si direbbe più un disturbo della personalità: se è proprietario, effimero, bugiardo e ingannatore allora è maschio; mentre quello riformativo, accudente e, si potrebbe aggiungere, qualche volta ossessivo è senz’altro femmina. Provoca una deflagrazione d’incertezze, prove. La gelosia arriva sempre dall’esclusione. Eppure a leggere tra le righe lo si direbbe manipolatorio, inesistente, in ogni caso ampiamente sopravvalutato. Potremmo leggere che il sesso con l’amore non c’entra, che raramente coincide: magico, vezzoso a tratti, con l’istinto di trovarsi sempre altrove. Mentre Eros vola via come una piuma, Amore resta solo per non farci gridare al mercimonio: non c’è l’uno con l’altro. E mentre le donne si sfiniscono a essere migliori, gli uomini si apprestano a vampirizzarne le energie. Pigri.

NON SI HA LA PROVA che l’amore esista davvero né che rapporto abbia con il sesso. Eppure da questo pasticcio emerge potente la pena d’amore: quella sì, assolutamente necessaria. Come procurarsela è piuttosto semplice: è sufficiente inseguire una fantasia finché non evapora o si rompe.
Come potrebbero il climate change o la flat tax aggregare un gruppo di amiche, issarle su altissime scarpe-feticcio, mandare in tilt le infrastrutture telefoniche? Più importante ancora, i classici della letteratura inglese e russa sopravvivrebbero se la gelosia non avesse un effetto tanto distruttivo? Così la vita che c’è toccata in sorte si può raddrizzare. Basta parlare con un’amica.
Dall’adolescenza alla vecchiaia, l’amore che sarà o quello che è stato segna l’inizio e il fine vita. Ah gli uomini, direbbe Tavella, se non esistessero dovremmo inventarli.