Se un giorno dovessimo dubitare della letteratura, e se le opere tanto amate ci apparissero esauste, vane, come un nulla, allora resterebbe comunque Kafka. Non già a offrire conforto o magari certezza, perché la sua scrittura discende dal dubbio; ma perché dalle sue pagine proviene una forza che non ha eguali. Nessuno, con le sue prose (tutt’altro che numerose) e la sua vita (tutt’altro che avvincente), riesce a valicare allo stesso modo gli scarti tra epoche e culture, generando di continuo altri testi e altre opere: che si tratti di commenti o romanzi, di lungometraggi o brevi video, di partiture...