É online da ieri la mostra dell’Archivio storico Registe alla Biennale – Biennale Teatro 1934-2016 ( www.labiennale.org). Fotografie, locandine, manifesti – scelti dal direttore del settore teatrale, Antonio Latella, ripercorrono l’esperienza di artiste passate al festival dalle origini fino a oggi, per recuperarne la memoria e illuminare anche quelle esperienze dimenticate. «Il nostro viaggio cronologico non vuole essere solo ricordo ma testimonianza viva delle infinite possibilità di linguaggio che il teatro offre e che le artiste della Biennale possono continuare a raccontarci » dice Latella.
Si va così dagli anni Cinquanta di Edwige Feuillère, considerata «la nuova Sarah Bernhardt», interprete e regista di una sorprendente Madama delle Camelie agli anni Sessanta della rivoluzione anche teatrale che sono quelli di Judith Malina, anima del Living Theater con Julian Beck, di Ariane Mnouchkine, fondatrice del Théâtre de Soleil, di Mina Mezzadri, prima regista teatrale in Italia, pioniera del teatro-documento.
E poi i ’70 e gli ’80 caratterizzati dalla ricerca di Meredith Monk, dai testi politici di Dacia Maraini e Annabella Cerliani, fra le fondatrici di La Maddalena Teatro e della rivista «effe», dalla presenza magnetica di Marguerite Duras, autrice e regista di Savannah Bay . E soprattutto da Pina Bausch, invitata con una storica antologica dei suoi capolavori.

FINO al presente, che vede tra le altre protagoniste Emma Dante, Daniela Nicolò (Motus), Angélica Liddell, Kirsten Dehlholm (Hotel Pro Forma). La 48a edizione del festival del teatro a si svolgerà a Venezia il prossimo settembre (14- 25).