Basta un’oretta in giro per Bologna per fiutare l’aria che tira sulle prossime elezioni regionali dell’Emilia Romagna. «Scusi signora ci va a votare?», «No no, per carità», «E perché?», «Perché son tutti dei ladruncoli incompetenti». Non si tratta più di qualunquismo da bar, l’elettore da queste parti è ferito, stanco, arrabbiato. Dopo 15 anni di monarchia di Vasco Errani e la fine poco nobile, con la condanna a un anno per falso ideologico, di un politico rispettato da tutti e che già molti rimpiangono, la regione si prepara alle elezioni meno partecipate della sua storia. Sulla già poco appassionata campagna...