Un tragico incidente, evitabile, causato principalmente da un errore umano». Così il generale John F. Campbell, capo delle truppe Usa e Nato in Afghanistan, ieri ha tentato di giustificare i bombardamenti del 3 ottobre, quando un aereo AC-130 ha ripetutamente colpito l’ospedale di Medici senza frontiere a Kunduz, nel nord dell’Afghanistan. Gli attacchi degli americani hanno provocato la morte di almeno 30 persone, tra cui 14 membri del personale medico, 10 pazienti e 6 corpi irriconoscibili, non ancora identificati. Davanti ai giornalisti riuniti a Kabul, Campbell ha presentato i risultati dell’inchiesta interna, 3.000 pagine di resoconti e interviste che ha...