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Rapper ucciso da neonazista di Alba Dorata

Rapper ucciso da neonazista di Alba DorataMilitanti di Alba Dorata

Grecia Paulos Fyssas era un metalmeccanico di sinistra. La sezione del partito copre il killer. Ad Atene, decine di neonazisti aggrediscono un gruppo di giovani, mentre nel Paese esplode la rabbia dei disoccupati

Pubblicato circa 11 anni faEdizione del 19 settembre 2013

Quasi 20 mila antifascisti con determinazione e rabbia hanno partecipato ieri sera alla manifestazione nel quartiere popolare e operaio di Keratsini per protestare contro l’assassinio del metalmeccanico e rapper Paulos Fyssas da parte di un neonazi di Alba Dorata. «I fascisti saranno isolati e annientati con la democrazia», ha detto il portavoce parlamentare di Syriza, Dimitris Papadimoulis, mentre il segretario di Kke, Koutsoumpas, ha utilizzato i versi di Ladis: «Il fascismo non morirà da solo, schiaccialo». Syriza e i comunisti ortodossi di Kke sono d’accordo nel leggere l’assassinio politico di Paulos Fyssas come il risultato della propaganda politica degli opposti estremismi che ha coltivato il governo di Samaras, la Nuova Democrazia e una parte di Pasok, compreso l’ex ministro socialista Pangalos che due giorni fa denunciava Syriza come organizzazione terrorista. Ancora peggio Lazaridis, il consigliere politico di Samaras, per il quale «Syriza è fuori l’arco costituzionale».

Ieri sera a Keratsini si è assistito al solito balletto del Kke che manifestava solo per le strade del quartiere, gli “anarchici” a fare rappresaglie contro supposti covi neonazisti e la vicina stazione di polizia, e il resto della sinistra e dei democratici greci che cercava di continuare il suo corteo nonostante i gas usati dalla polizia nel sovraffollato quartiere. Il leader dei Greci Indipendenti, Kammenos, è stato aggredito dai manifestanti quando ha voluto partecipare alla manifestazione in onore di Fyssas.

Il 34 enne rapper antifascista Paulos Fyssas è stato ucciso con due coltellate da una squadraccia dei neonazisti di Alba Dorata la notte di martedì nel quartiere popolare e operaio di Keratsini, a due passi dal Pireo. Paulos aveva certo un gran coraggio. Quando è arrivata la polizia ha tirato su la maglietta che indossava mostrando le ferite ad una poliziotta delle squadra Dias. Ha alzato la mano e ha indicato l’aggressore: «È lui che mi ha accoltellato», ha detto. La poliziotta ha arrestato l’aggressore. Paulos ha vissuto quasi 20 minuti dopo l’aggressione e l’ambulanza è arrivata 50 minuti dopo la chiamata. Paulos e i suoi amici avevano lasciato da poco la caffetteria dove guardavano la partita di calcio di Olympiakos e dove avevano scambiato qualche parola con un piccolo gruppo di neonazisti di Alba Dorata, tra sui anche il suo aggressore. Gli squadristi si sono allontani per organizzare l’agguato chiedendo rinforzi, probabilmente dalle sezioni vicine di Alba Dorata.

Secondo la polizia due gruppi di persone avevano cominciato a litigare quando il 45enne autore del delitto è arrivato con la sua auto. Secondo gli amici di Fyssas, l’assassino non ha potuto avere la meglio su di lui e ha usato il coltello ferendo Fyssas con due colpi micidiali, nel cuore e nella pancia. Un amico della vittima ha raccontato che i neonazisti li avevano aspettati fuori dalla caffetteria. Paulos era rimasto indietro per proteggere la sua ragazza e i suoi amici più giovani. E si era ritrovato a fronteggiare tra i trenta e i quaranta neonazisti. Lo picchiavano ma lui era in piedi e cercava di resistere. Da un’auto che si era fermata percorrendo la strada contro senso ne era uscita una persona armata di coltello che ha sferrato i due colpi micidiali contro Fyssas. Secondo il padre di Paulos e i medici dell’ospedale di Nikaia, che hanno constatato la morte del giovane antifascista, i colpi inferti erano da professionisti del delitto. L’arma è stato trovata nei pressi dell’auto di Fyssas.

L’assassino, prima di essere arrestato, ha telefonato a sua moglie chiedendole di far sparire tutti i materiali compromettenti, compreso un manganello elettrico. La donna ha poi cercato di depistare la polizia sostenendo di aver buttato nella spazzatura tutto l’armamentario di suo marito. Peccato che proprio quel giorno gli spazzini di Keratsini erano in sciopero. Alla fine ha dovuto ammettere che aveva nascosto tutto nella casa del presidente della sezione locale di Alba Dorata. La donna, insieme con la moglie del presidente del covo neonazista, rischia ora la denuncia per falsa testimonianza. Da parte sua, l’autore del delitto, padre di due bambini, ex operaio nella scala dei pescatori di Pireo e autista di autocisterne per carburanti, sostiene di essere stato a sua volta vittima di un’aggressione, mentre la polizia cerca di risalire dal suo cellulare alla persona che lo aveva chiamato come rinforzo nell’attacco contro Paulos ed i suoi amici.

C’era rabbia per l’assassinio di Fyssas anche tra gli insegnanti in sciopero che ieri hanno manifestato fuori dal Parlamento, in piazza Syntagma. Questo brutale omicidio sembra infatti cadere in un momento appropriato per distrarre dalle beghe del governo, che in questi giorni è alle prese con una serie praticamente continua di scioperi in tutti i settori pubblici, contro il taglio di migliaia di statali.

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