Christoph Ransmayr, nato nel 1954, cresce in Alta Austria tra paesaggi agricoli e montagne, tra idillio naturale e percezione dell’orrore umano (nei pressi, la memoria un campo di concentramento). Studia etnologia e filosofia a Vienna, vive a lungo in Irlanda, e viaggia quasi ovunque nel mondo. Il suo primo romanzo, Gli orrori dei ghiacci e delle tenebre (1984), gli vale l’attenzione di Enzensberger, che lo chiama a collaborare all’antologia poetica Das Wasserzeichen der Poesie (La filigrana della poesia): una specie di summa della poesia del mondo. Tra gli antichi tradotti da Ransmayr c’è Ovidio. L’esperienza delle versioni ovidiane gli ispira...