Annunciate sabato, arrivano le nomine del cda alle direzioni delle reti della tv pubblica e non riservano sorprese. Teresa De Santis approda alla guida di Raiuno, della quale era già stata vicedirettrice (con Fabrizio del Noce, mentre con Mauro Mazza fu spostata al Televideo). Un passato da giornalista al manifesto, fino al 1995 quando approdò al Tg3, è la prima donna a dirigere l’ammiraglia, sostenuta dalla Lega.

I 5 Stelle riportano Carlo Freccero, consigliere d’amministrazione nel precedente cda dove fu indicato proprio da M5S e dall’allora Sel, alla guida di Raidue, da lui diretta dal 1996 al 2002. Anche lui fu vittima dell’editto bulgaro, eppure ora Maurizio Gasparri si prodiga in complimenti: «Credo che sarà un promotore di libertà e di pluralismo». Invece il sindacato Usigrai giudica la scelta «incomprensibile» e addirittura «offensiva nei confronti di tutti gli altri dipendenti in servizio». Perché Freccero è pensionato e quindi non può ricoprire incarichi in una società pubblica o partecipata se non (come farà) gratuitamente e per un solo un anno.
Confermate a Raitre Stefano Coletta, anche se La Lega aveva storto il naso, e Antonio Di Bella a Rainews, il cda ha poi approvato la nomina di Auro Bulbarelli alla guida di Raisport e di Antonio Preziosi (gradito a Forza Italia) alla Rai Parlamento.

La sorpresa arriva invece sul fronte del Consiglio d’amministrazione: l’attesa nomina di Giampaolo Rossi (consigliere in quota Fdi) a vicepresidente non è arrivata. L’ipotesi era stata avanzata perché sulla testa del presidente Marcello Foa pendono diversi ricorsi contro la sua nomina. Se dovesse perdere il posto, in assenza di un numero due farebbe le veci di presidente la consigliera anziana Rita Borioni, indicata da Pd. Di qui la trovata Rossi. Ma lo stesso Foa ci avrebbe ripensato, forse anche per non mostrarsi sconfitto prima del tempo e in definitiva presidente dimezzato. Non solo: come Foa, anche Rossi aveva attaccato il capo dello stato via twitter (Mattarella Horror show», per esempio). La questione al momento è rinviata.

Sulla presidenza Rai proprio ieri si era aperta un’altra polemica con la notizia (pubblicata dal Fatto) della imminente promozione a capo staff di Foa del capo Ufficio affari legali Pierpaolo Cotone, colui che ha stilato il parere secondo il quale Foa, nonostante la bocciatura della commissione di vigilanza, poteva essere rivotato. Il dem Michele Anzaldi annuncia un esposto all’Anac e alla Corte dei Conti.