Premessa. Con quella voce languida e profonda potrebbe cantare qualsiasi cosa, compreso l’elenco telefonico, e ne saremmo comunque catturati. Più cautamente, Rag’n’Bone Man si aggira dalle parti del soul classico con grande propensione per le ballad che mettono in luce la morbidezza e al contempo la potenza di emissione. Ma nulla è artefatto nella musica del trentaseienne cantautore e interprete americano, come dimostra anche il suo secondo disco – registrato per buona parte sotto la produzione di Mike Elizondo (Eminem, 50 Cent, Fiona Apple) nel suo studio nei dintorni di Nashville. E nonostante la difficoltà di bissare il successo di Human – il debutto vincente realizzato quattro anni fa, 800 milioni di stream e molti altri record di classifica, Life By Misadventure mette in fila quattordici canzoni solide, ottimamente realizzate dal suo team di musicisti a cui si è aggiunta anche la chitarrista Wendy Melvoin, già nel giro di Prince. Dalla galoppante All You Ever Wanted, alla sognante Anywhere Away From Here (un duetto con Pink), ma senza l’ansia di rincorrere la hit a tutti i costi. Non a caso l’inquieta Party’s Over mette in mostra i principali temi lirici dell’album: angoscia e riabilitazione emotiva.