Roberto Gualtieri aveva assicurato che la presidenza sarebbe andata a due rappresentanti delle opposizioni in Campidoglio, e così è stato: le commissioni speciali sul Giubileo 2025 e sulla candidatura di Roma a Expo 2030 saranno guidate rispettivamente dal consigliere calendiano Dario Nanni, eletto all’unanimità con dodici voti, e da Virginia Raggi, eletta da undici consiglieri su dodici (ma la scheda bianca potrebbe essere la sua). Il voto è segreto ma non è un mistero che la maggioranza di Gualtieri aveva accettato con qualche malumore la scelta di eleggere l’ex sindaca. Se ne era discusso al conclave convocato da Gualtieri lo scorso fine settimana. Alla fine i consiglieri del Partito democratico, al prezzo di un avvicendamento tra i componenti, si sono uniformati alla scelta. Stessa cosa tra gli eletti nella Lista Calenda: quelli legati a Italia Viva, contrari alla nomina, sono stati rimpiazzati da quelli di Azione!. Per Raggi, tuttavia, Expo «è una grande occasione per la città di Roma e per l’Italia. Spero che Roma e il paese possano vincere questa sfida. Ringrazio i colleghi che mi hanno eletto e il sindaco che aveva già dichiarato la volontà di proseguire il lavoro iniziato due anni fa».

«È stata una scelta compiuta dalle forze politiche all’inizio della consiliatura nella distinzione dei ruoli tra maggioranza e opposizione, quella di coinvolgere tutte le forze in alcune commissioni», spiega invece Gualtieri. A chi gli chiede se l’ex sindaca sia stata in qualche modo premiata, essendo stata la sua amministrazione a dare l’ok per la candidatura, l’ex ministro dell’economia risponde: «Ho sottoscritto il patto con tutti gli altri candidati a sostegno della candidatura». Nei piani de sindaco, Giubileo ed Expo rappresentano due appuntamenti decisivi per attrarre risorse e ridisegnare la città. Lo stesso comitato promotore mette i due eventi in relazione: «Roma ha la possibilità imperdibile di coniugare Expo 2030 con un altro evento di respiro mondiale, il Giubileo 2025 che già si prepara a ospitare. Un’importante occasione di sinergia per la realizzazione di opere e infrastrutture funzionali, pronte ad accogliere milioni di ospiti, ottimizzando costi e risorse».

Il titolo proposto per Expo è: «Persone e territori: rigenerazione urbana, inclusione e innovazione». La capitale dovrà competere con Mosca, Odessa, Busan e Riad. La votazione decisiva al Bureau International des Exposition, l’organizzazione intergovernativa che gestisce e assegna le Esposizioni universali, è prevista per la fine dell’anno prossimo. C’è dunque più di un anno e mezzo per definire il progetto e definire meglio i luoghi. Secondo i primi dossier circolati alla presentazione della candidatura, l’idea era proprio quella di dare vita a un quartiere modello dal punto di vista urbanistico e architettonico. Circolano ipotesi sui luoghi prescelti: si parla dell’area alle spalle della via Tiburtina o dell’incompiuta vela di Calatrava a ridosso di Tor Vergata. Si tratterà anche di disegnare le città dopo l’avvento della pandemia. E proprio le posizioni di Raggi, sospettata di essere No Vax, hanno fatto circolare qualche dubbio nella maggioranza circa l’opportunità della sua presidenza.