«#24milioniper Radio Radicale? Non ci stiamo! Diteci voi come utilizzereste questi soldi». Luigi Di Maio, Vito Crimi e parte del Movimento 5 Stelle – ma non tutto, questa volta – proprio non se ne fanno una ragione del fatto che si debbano riservare delle risorse pubbliche ad una radio che, avendo vinto l’unico bando di gara indetto dallo Stato, da 43 anni – e senza alcun proclama – lavora per rendere davvero trasparenti istituzioni, partiti, sindacati, movimenti e associazioni di categoria. E in questo lasso di tempo ha contribuito alla formazione della coscienza pubblica democratica del Paese. E invece no:...