Chissà se dopo aver letto il bollettino con il numero degli ultimi casi di contagio il premier Giuseppe Conte riterrà ancora opportuno pensare a qualche riapertura in più come aveva ventilato. I dati in arrivo dal ministero della Salute non raccontano infatti niente di buono e danno anzi in risalita tutti i parametri. A partire dai contagi per Coronavirus, che nelle ultime 24 ore hanno fatto registrare un aumento di 384 nuovi casi, più del doppio rispetto a martedì quando erano 190. Stessa cosa per le vittime, passate dalle 5 di due giorni fa alle 10 di ieri.

Numeri che fanno salire il totale dei contagi in Italia a 248.803 e dei morti a 35.181. In salita anche i ricoveri, tre in più rispetto a martedì, per un totale di 764, mentre resta invariato per il terzo giorno consecutivo il numero dei pazienti in terapia intensiva: 41. Ieri solo una regione, la Valle d’Aosta, non ha fatto registrare nuovi casi, mentre a spingere verso l’alto i numeri è ancora una volta la Lombardia con 138 casi e 5 vittime, conseguenza di un focolaio in un’azienda agricola di Rodigo, nel mantovano, con centinaia di infetti.

Entro questa settimana Conte firmerà il nuovo Dpcm nel quale dovrebbero essere confermate le regole essenziali a garantire la sicurezza. Ieri si è tenuta la seduta del Comitato tecnico scientifico alla quale ha partecipato anche la ministra dei Trasporti Paola De Micheli, e ha confermato il mantenimento di un metro di distanza tra le persone nei luoghi chiusi, come le discoteche, e sui mezzi di trasporto pubblico come bus, treni e metropolitane. Tra i nodi da sciogliere la capienza di posti sui treni locali, per la quale gli esperti suggeriscono di mantenere la distanza di un metro tra i passeggeri mentre le Regioni vorrebbero viaggiare con il 100% dei posti occupati.

Discorso diverso per quanto riguarda gli aerei per i quali non sono previste limitazioni grazie al sistema di filtraggio dell’aria che cambia ogni tre minuti. Ieri l’Enac, l’Ente nazionale per l’aviazione civile, ha però reso noto di aver scritto alla compagnia Ryanair avvertendola di essere pronta a sospender i voli della compagnia irlandese da e per l’Italia se in seguito alle numerose violazioni riscontrate alle norme anti Covid.

Altra questione gli stadi: appare difficile che alla ripresa del campionato i tifosi possano tornare ad assistere alle partite dal vivo.

«Le tre regole essenziali», vale a dire l’uso della mascherina, il distanziamento e il lavaggio della mani, «devono necessariamente essere rispettate in tutti i luoghi chiusi», ha ribadito ieri il ministro della Salute Roberto Speranza rispondendo al question time alla Camera. Eventuali eccezioni non sono escluse a priori, ma saranno previste solo il necessario via libera da parte del comitato tecnico scientifico. «Siamo in questo momento tra i paesi europei che meglio sono riusciti a contenere il contagio. Non dobbiamo vanificare il lavoro fatto negli ultimi mesi», ha proseguito Speranza.

Intanto dopo la proteste della Lega nell’aula del Senato contro la secretazione degli atti, il Copasir, il Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica, ha chiesto alla presidenza del consiglio la documentazione del Comitato tecnico scientifico relativa all’emergenza coronavirus. A renderlo noto è stato il presidente del Comitato, il leghista Raffaele Volpi. Martedì il comitato ha ascoltato la ministra dell’Interno Luciana Lamorgese «sulla tematica – è spiegato in una nota – di eventuali tensioni sociali che potrebbero verificarsi nell’ultimo periodo del 2020».