Ho visto le menti migliori della mia generazione distrutte da Facebook trascinarsi per buchi bangla all’alba in cerca di alcol denaturato, attrici disoccupate contemplare impotenti la macchina comprata per fare il pane e mostrare il corpo su Zoom a pizzaioli rattusi in cambio di un grammo di lievito madre, vegetariani con mascherine paraocchi risalire per ore e ore chilometriche file sbagliate per ritrovarsi davanti a macellerie sanguinanti, commessi viaggiatori in miseria e stracci e occhi infossati coprire chilometri e chilometri sui miseri terrazzi di condominio contemplando l’auto ferma con la batteria scarica, badanti peruviane senza più stipendio clandestino masticare foglie di coca, leccare pentole sporche e parlare settanta ore di seguito a vecchi reclusi in mutande senza più figli, stupidi oranghi ridere in cinese e piangere in americano calarsi sovranismo e burbon di fake-news e idrossiclorochina, artigiani della qualità folli rottamare divani di Governi balbettanti Cattivafede e preparare poltrone a Figlie dei Boschi, gracchianti madri mostrare il cervello a evaporati medici di base implorando un tampone d’oro per i loro gemelli, ciclisti coi baffi farla in barba a decreti cretini, professori sopravvissuti farfugliando strillando vomitando lezioni on line ad alunni inesistenti, infermiere con freddi occhi radiosi allucinati implorare gli arresti domiciliari, vecchi mafiosi tornare a Surriento con la ricrescita e senza braccialetto, virologi in tuta da catch lottare nel fango spavaldo con informatori farmaceutici, preti accucciati al buio di chiese vuote che lanciano App per prenotare messe Jazz, ragazzini intrecciarsi sui muretti in volute di fumo e vetro a ridere dei quindicianni ritrovati e piangere gli ottanta di nonni spariti, baristi bluffare col metro accorciato di tavolini liberati, cani dopati smettere di pisciare, tute da ginnastica ripiegate e abiti dimenticati ora strizzanti uomini gonfi e donne dalle bilance più truccate di loro, emozioni finalmente evase da pollici di plasma e arenate sotto lune scudisciate dai turchi in mille cinema all’aperto, danze di delfini infantili, castelli di bimbi allo stato brado, ho scritto t’amo sulla sabbia e ho visto banchieri taurini ignorare il rosso rimboccando maniche di fiducia, serpenti Amazonici e lupi Netflixiani pagare inferni di tasse nel buio soprannaturale delle lobbies azzittite dalle trombe d’oro dell’Europa nuda e cruda, i nipoti degli agnelli col corpo buono da mangiare che mollano l’osso e la Juve che molla lo scudetto per mille anni.