«Questi ragazzi», dice il presidente dell’Associazione nazionale partigiani Gianfranco Pagliarulo, «stanno scomparendo. Ma la loro testimonianza resterà». È la bella notizia di questo 25 aprile 2021, il secondo che dovrà rinunciare al corteo (quello grande di Milano, quello d Roma e le altre manifestazioni che ogni anno prima della pandemia si organizzavano). Quest’anno sfilano virtualmente proprio loro, i vecchi partigiani, ragazzi 76 anni fa, che hanno messo al sicuro i loro racconti e i loro ricordi in un archivio di interviste voluto dall’Anpi e curato da Laura Gnocchi e Gad Lerner con il sostegno dello Spi-Cgil.

L’archivio è stato presentato ieri, da lunedì sul sito noipartigiani.it saranno disponibili gratis per tutti i primi 150 video, gli altri seguiranno e presto saranno almeno 600. Un memoriale della Resistenza italiana, un mosaico (sul sito apparirà così, con i volti delle protagoniste e dei protagonisti) che costituisce anche la prima tessera del museo nazionale italiano della Resistenza che sta per nascere a Milano nell’edificio gemello di quello della Fondazione Feltrinelli.
Questa «conservazione della memoria», ha detto ieri il ministro dei Beni culturali Dario Franceschini, consegnando un video messaggio alla conferenza stampa organizzata dall’Anpi, «si tramanderà e farà capire alle generazioni future cos’è stata la Resistenza, un movimento animato dai sacrifici di donne e uomini straordinari. Vogliamo collegare questa iniziativa alla scelta che lo stato ha fatto di istituire un Museo nazionale della Resistenza che dovrà essere anche lo spazio che terrà in rete i luoghi sparsi in tutta Italia che hanno conservato le storie locali legate alla guerra di liberazione».

Il memoriale «è un grande affresco umano, un racconto molto sincero della Resistenza», ha detto Laura Gnocchi. Mentre per Lerner nel mosaico «potranno confluire tutte le altre testimonianze realizzate anche in precedenza, sperando che possa essere non solo un luogo di omaggio ma anche di consultazione». Pagliarulo ha anticipato un accordo con il ministero dell’istruzione per un impiego del memoriale nelle scuole. E ha concluso dicendo che la colonna sonora del memoriale è, ovviamente, Bella Ciao. «Se ne faccia una ragione Fratelli d’Italia che ancora in questi giorni a Desio ha espresso “sdegno” perché è stata suonata in una scuola. Quel canto è una parte dell’Italia»