Stavo prendendo un caffè, guardando dalla finestra verso Porto Marghera – veduta che vale sempre la pena, assicuro – quando una nera nube si è alzata d’improvviso, inseguita da lampi e lingue di fuoco alte decine di metri, impossessandosi del cielo sopra Venezia. Veniva da un punto nevralgico della grande zona industriale e portuale, dove sono presenti diverse aziende chimiche, in parte residuali e in parte nuove creature derivanti dal vecchio, enorme complesso del petrolchimico. Un incendio, un’esplosione, da quelle parti significa sempre qualcosa di grave. Mi scuso della nota personale in avvio d’articolo, ma forse può illustrare bene la...