I beat distorti che si incastrano dentro note di syhnth quasi urlate, come se sulla dance robotica dei Daft Punk si inserisse il drum incandescente dei Nirvana e la ribellione punk. Eh si, entrati nel tredicesimo anno di vita, i Motel Connection, progetto torinese che si basa su un trio formato dalla voce dei Subsonica, Samuel, le ritmiche curate dal dj e produttore Pisti e il basso implacabilek, primo bassista dei Subsonica, scoprono con Vivace una maniera per lavorare su una sorta di rifondazione. Musicalmente e non solo.

Già dalla copertina, divertente e provocatoria firmata dai Bounty Killart, originale collettivo artistico torinese che ha rielaborato l’immagine di Mosè con le tavole della legge inserendo un elemento disturbante: il profeta ha in mano… un woofer!
«Beh, in un certo senso – spiega Pierfunk – è un gioco per dire che certe regole, si possono anche rompere. Non più delle categorie prefissate, ma un decalogo di norme entro cui stare. Anche dal punto di vista ritmico abbiamo modificato una regola che ci caratterizzava nei precedenti album, prima utilizzavano beat più lenti tra i 120 ai 130, ora con bpm più veloci dai ritmi 139 ai 140, la modalità che nella musica classica viene definita vivace. Da qui il titolo…».

L’apertura decisamente più pop del disco è in Less is more. Ritmo incessante ma non troppo, ampio spazio alla melodia e ritornello ruffiano dove ben si amalgama la voce dall’attrice Isabella Ragonese: «Un altro esempio di apertura, nel momento in cui creiamo qualsiasi cosa, e in questo caso una persona, può diventare fondamentale per la sua realizzazione. Sentivamo l’esigenza di avere una voce femminile e abbiamo chiesto a Isabella se le piaceva l’idea di misurarsi con noi, con le nostre canzoni». Un lavoro nato con l’aiuto di molti ospiti: il rapper torinese Ensi, l’advocate di Detroit Khary Frazie, Cesare e Drigo, le chitarre dei Negrita. Scelte casuali oppure pensate nel momento di elaborazione del progetto? «Vivace rappresenta per noi lo spirito che viviamo e quindi siamo stati a Detroit e ci è sembrato il posto giusto per cominciare a lavorare. Poi abbiamo incontrato Frazie e tra noi si è creata subito una forte alchimia. Ensi l’abbiamo conosciuto in una sfida con i 99 posse a Napoli, loro calavano Clementino e noi Ensi. Da lì è partito tutto».

Per molti anni la dance ha avuto una valenza negativa: commerciale, banale. Ora anche i più insospettabili non solo mescolano le carte con sonorità prese dalla scena dei club, ma ormai i dj – vedi David Guetta o i fratelli Benassi a tu per tu con Madonna, sono diventati veri e propri produttori. Delle figure imprescindibili per il mondo della musica, ulteriore dimostrazione che la dance è ora un genere ancora da esplorare, rispetto al rock che pare in una fase di afasia creativa… «È una chiave di lettura che condivido,». A Vivace è associato anche un progetto sociale che coinvolge il mondo giovanile: «Non è ancora completato, ma vorremmo legare il tutto a un discorso che coinvolge l’università e il mondo del lavoro. Sarà un progetto che intende dare un sostegno alle idee imprenditoriali che sono presenti nel mondo universitario e che hanno bisogno di competenze di senior per essere attivate. Una formula che metta in relazione risorse, rispetto e opportunità…». [do action=”citazione”]la dance è un genere in continua evoluzione. Ogni settimana esce qualcosa di nuovo, e anche Vivace nasce in quest’ottica.[/do]

Dopo l’apparizione sul palco del concertone del 1 maggio a Roma, i Motel Connection saranno nuovamente nella capitale al Brancaleone il 10 maggio, e poi l’11 all’Arenile di Napoli, il 18 a Prato, e il 25 maggio a Rimini.