L’album (Who’s Afraid Of?) The Art Of Noise!, è il compimento delle premesse dell’ep: un lavoro che tra i relativamente rozzi suoni campionati dal Fairlight CMI Series II e le invece splendide sonorità sintetiche confonde e scambia gli elementi base della tradizione pop, recuperandone cliché per farne un canone che anticipa il futuro rimodellando il passato. Il guerresco A Time For Fear, il liturgico Memento, il neoclassico Snapshot nonostante lo spessore si ricorderanno come brani di accompagnamento delle tre tracce centrali del disco: Beat Box (Diversion One), il mega-singolo Close (To The Edit), potente brano synth pop per sample di voce umana e gioiose e Moments In Love: coniato da impalpabili suoni metallici, ornato da synth minimali e sample vocali spezzati.

Giunti al successo gli Art Of Noise, come altri ensemble ZTT in seguito, si separano per le tensioni derivate dalla sovraesposizione di Horn e Morley che tendono ad attribuirsi il merito dell’esperimento. I rimanenti Jeczalik, Langan e Dudley, (che mantengono il nome) diventano un normale gruppo pop che rilascerà nel corso degli anni ’80 album con momenti brillanti, ma spesso privi di coesione e misura. Ora esce una doppia compilation che antologizza tracce del periodo ZTT, compresi rework e inediti già presenti però in compilation postume, oltre a brani dall’onirico splendido The Seduction Of Claude Debussy, album del ’99 con Anne Dudley, Lol Creme, Trevor Horn e Paul Morley. Mancano invece all’appello i lavori degli anni del distacco da Morley e Horn.