Sono 4 i mandati di cattura internazionale emessi ieri dalla magistratura belga per l’abbattimento del volo di linea MH17 della Malaysia airlines nel luglio 2014 nei cieli di Donetsk mentre infuriava la fase più calda dei combattimenti tra l’esercito ucraino e i miliziani separatisti filo-russi. L’incidente costò la vita a 298 persone.

La Joint Investigation Team olandese era già giunta più di un anno fa alla conclusione della sua inchiesta che il jet era stato squarciato da un missile Buk – in dotazione sia all’esercito russo sia a quello ucraino – e che i colpevoli erano da ricercare tra l’esercito russo e in particolare nella 53esima brigata antiaerea russa di stanza non lontano dal confine.

I responsabili della tragedia secondo gli olandesi sarebbero tre cittadini russi (Igor Girkin, Serghei Dubinsky e Oleg Pulatov) e uno ucraino (Leonid Kharchenko). Il ministero degli Esteri russi ha diramato un comunicato con cui si respinge «la nuova ondata di accuse» e si rammarica del fatto che «in questi anni si è respinta la collaborazione russa volta alla ricerca di conclusioni condivise su quanto accaduto».

I 4 mandati di cattura in realtà sembrano rimandare a responsabilità politiche più che materiali. Igor Girkin – nome di battaglia Strelkov – era a quel tempo capo delle forze armate delle repubbliche autoproclamate. Di fede monarchica e inopinatamente definito da parte della sinistra europea il «Che Guevara del Donbass», era stato membro del Fsb fino al 2013. Dubinsky è invece un generale dell’esercito russo e Pulatov un suo sottoposto.

 

Miliziani filo russi accanto ai resti del jet abbattuto (Afp)

 

Secondo l’accusa l’unico che avrebbe partecipato ipoteticamente al lancio è Karchenko. Non si capisce perché allora non accusare anche direttamente i vertici militari e il ministero della Difesa russa. L’impressione di molti osservatori è che i mandati d’arresto non aggiungano nulla alle conclusioni raggiunte nel 2018 dalla agenzia olandese. Le nuove accuse potrebbero invece essere propedeutiche a una nuova messe di sanzioni della Ue contro la Federazione, visto che è impensabile la consegna da parte dei russi degli accusati, alla polizia olandese. E allontanando così di fatto anche l’ipotesi a breve di mettere fine a una guerra che ha provocato fino ad ora 12mila vittime e oltre un milione di sfollati.

La probabilità che sia stato un colpo sparato dalla contraerea russa a provocare l’esplosione dell’aereo di linea malese resta assai alta anche se non sono mai state mostrate prove inconfutabili della responsabilità russa. Allo stesso modo però risultò evidente sin da allora che le autorità ucraine ebbero la grave responsabilità di non chiudere lo spazio aereo nella zona interessata.

Noam Chomsky, fece notare in quella occasione che le sanzioni adottate contro la Russia accusata di essere responsabile di questo incidente, si basavano su un cinico doppio standard: nessuna misura infatti venne presa contro gli Stati uniti dopo l’abbattimento nel 1988 – anch’esso involontario – del volo della Iran Air in cui perirono 290 persone.