1984: la lunga estate del VHS. Avevo dodici anni e Michael, il mio vicino di casa, era il primo della nostra frazione ad avere un videoregistratore . Era magico. Potevi registrare Top of the Pops e poi riguardare la trasmissione quando volevi! La mattina presto di una giornata d’estate, siamo andati dal nostro benzinaio che aveva anche una piccola bottega che vendeva di tutto e – grande novità – noleggiava anche le videocassette. A metà prezzo, potevamo prenderne due, guardarle entrambe e restituirle prima di sera. Il titolo del primo film non me lo ricordo – c’era un aereo di top model che veniva abbattuto e le ragazze dovevano lottare per scappare da un signore della guerra. Il secondo film era Non Aprite Quella Porta – uno dei film più significativi della mia vita.

Non so come descrivere quella mattina. Prima cosa: il film comincia in pieno giorno, quindi il fatto che lo stavamo guardando di prima mattina non aiutava. Secondo: il film sembrava a basso costo, non conoscevo nessuno del cast. Quindi, la domanda – è veramente un film questo? Non è che si tratta di realtà?

Sembrava una pellicola scoperta in una vasca piena di polvere e ruggine. Terzo: non ero a casa mia e le case degli amici – a dodici anni – sono posti strani. Quarto il film è terrificante. Non avevo mai visto una cosa del genere. Niente SPOILER, ma se scrivo solo le parole ‘corridoio dell’entrata’, ‘uncino’, ‘martello’ e ‘nonno’ voi che lo avete visto sentite già i brividi, giusto? E non ho scritto ‘barbecue’ o ‘motosega’. Infine, il motivo per cui l’esperienza di questo film mi ha segnato a vita è il fatto che a dieci minuti alla fine sono dovuto andare a casa, senza vederne la conclusione. Sono tornato da Michael nel primo pomeriggio ma sua madre era tornata dal lavoro e quindi niente più film.

Così Non Aprite Quella Porta – o Texas Chainsaw Massacre grande titolo originale – mi ha stregato. Il mostruoso Faccia di Cuoio e la sua famiglia tormentavano i miei incubi. Non avendo visto la fine non avevo potuto vedere come lo uccide l’ultima ragazza. Sicuramente l’aveva ucciso, ma non l’ho visto. Così è iniziata la mia passione per il cinema dell’orrore. Questa sensazione era orribile, terrificante, e volevo sentirla ancora una volta. A dire la verità non l’ho sentita molto spesso: alcune volte sì, ma quasi mai come quella volta. Per anni ho resistito alla tentazione di tornare al film e finalmente guardarlo fino alla fine. Era una chiave di volta per la mia visione del cinema. Cosa faccio se riguardandolo scopro che fa schifo? Che fa ridere più che paura? Sarebbe come vedere il tuo primo amore su Facebook com’è adesso, o peggio ancora loro vedono te! Ma dopo tanti anni ho deciso di farlo. Non ho dovuto avere paura perché mi aveva sempre fatto paura.

Il film fu un grande successo dal punto di vista economico: con un budget basso di 60.000 dollari ha ottenuto i 30 milioni di dollari al botteghino. Ha ispirato una serie di otto film, incluso uno in 3D, un prequel e un reboot che è arrivato a Netflix quest’anno. Tranne forse il primo sequel di Tobe Hooper con Dennis Hopper, nel mucchio non si trova niente di che e nemmeno uno che possa essere paragonato all’originale.
È strano che l’horror abbia questa voglia di sequel quando – dopo il primo film – la sorpresa non c’è più. Forse è per questo: il primo film rappresenta il momento terrificante – Halloween, Lo Squalo, Psycho, Nightmare – e poi i sequel rendono le paure ridicole. Non so.

Ma anche l’impatto culturale è stato enorme. Il genere slasher riceve un’iniezione di sangue rosso e la possibilità di fare carriera arrivando da un film dell’orrore a basso costo ha influenzato molti attori, da John Carpenter a Sam Raimi. Ridley Scott stesso ha usato il film come ispirazione per Alien.

Adesso nelle sale è appena uscito un nuovo film, X. L’atmosfera, l’ambiente, lo stile degli anni settanta indicano un amore per il film originale del 1974. Un gruppo di giovani noleggiano una casa nel mezzo del paesaggio texano lontano dalla civiltà con l’intenzione di fare un film porno. Il risultato è ben fatto, molto meglio dei sequel, intelligente, divertente e con alcune scene molto efficaci. Strizza l’occhio a tanti film incluso Psycho, Easy Rider, Alligator, ed altri. La regista Ti West spiega a Indiewire: «L’aspettativa che potesse essere come Non Aprite Quella Porta, ma in realtà non lo è, mi ha molto divertito».

Ci sono differenze ovvie – non c’è una faccia di cuoio o una motosega – ma ci sono anche differenze più sottili. Per esempio X si occupa di sesso – non solo per il porno ma per il ruolo della sessualità nella trama. Invece Texas Chainsaw Massacre è praticamente privo di sesso. La famiglia e faccia di cuoio sono indifferenti al sesso – loro vogliono carne e basta. E questo è più terrificante.

Il mese scorso ero a Austin, Texas. Sono andato a visitare alcune location dove è stato girato il film: il cimitero, il distributore di benzina e la casa, che è stata interamente trasferita di 100 chilometri per dare spazio a un complesso residenziale – ecco un’idea per un nuovo film dell’orrore! Quando si entra in casa ora c’ è un bar con tanti oggetti del film, manifesti originali, magliette ecc. Dall’altra parte c’è un ristorante che sembra molto civilizzato. Ma quando mi sono girato e ho visto che ero nel corridoio di entrata, proprio lì, avevo ancora dodici anni e ho avuto paura… ma proprio tanta paura.