Romani state sereni: il governo a 5 Stelle della Capitale ha trovato finalmente la soluzione a due dei problemi più scottanti della città, la pulizia urbana e la crisi economica.

SUL PRIMO: avete presente i cassonetti che traboccano, i cartoni infilati nella campana del vetro e le bottiglie buttate nell’indifferenziata, l’immondizia tutt’intorno, i materassi che spuntano come funghi, le strade sudicie, e gli operatori ecologici che spariscono davanti a tali visioni? Ecco, tutto risolto. Sono in arrivo sanzioni per chi rovista tra i rifiuti. Parola di Virginia Raggi. «Nel nuovo regolamento di pulizia urbana, che è in fase consultiva interna ma che quanto prima verrà sottoposto all’approvazione dell’organo deliberante – ha spiegato la sindaca durante un question time – è stato elaborato un apposito articolo che prevedendo il divieto di tenere alcuni comportamenti, tra cui rientra il rovistaggio, nonché il trasporto anche tramite l’utilizzo di mezzi mobili, consenta di avere un adeguato apparato sanzionatorio». La fattispecie di reato peraltro va inventata perché ad «oggi non è prevista».

In sostanza una norma ad hoc contro quelle persone, spesso rom, che fanno del materiale riciclabile trovato tra i rifiuti una fonte di reddito personale, a volte l’unica. Per fortuna, la sindaca Raggi ci informa anche di iniziative un po’ più incisive su questo fronte, come «un nuovo piano rifiuti» e l’allargamento «entro il mese di novembre» della «raccolta porta a porta per tutte le utenze non domestiche della città».

PER IL SECONDO grosso problema invece l’Eureka è del presidente dell’assemblea capitolina Marcello De Vito. Neutralizzati evidentemente «palazzinari» e «poteri forti», come aveva promesso il M5S romano in campagna elettorale, l’ex candidato sindaco vede ora finalmente la possibilità di aprire invece ai «costruttori» e alle «grandi opere». E va a dirlo, su invito della Fondazione Roma Europea, al circolo Canottieri Aniene (presieduto da Giovanni Malagò) dove è riunita la crème degli imprenditori e dei professionisti.

«Il M5S – afferma De Vito – non è contro le grandi opere, è contro i grandi sprechi». E la giunta pentastellata «é desiderosa di aprirsi alla società civile, alle categorie, e anche ai costruttori», ripete più volte. I «13 miliardi di debiti» che Virginia Raggi ha trovato al suo arrivo in Campidoglio, spiega ancora l’esponente della corrente lombardiana dei 5S, si pianano così: «Vogliamo rilanciare l’economia di Roma. Non diciamo sempre No, e la trattativa sullo stadio della Roma lo dimostra». (Proprio ieri infatti Raggi ha annunciato che a breve verrà formalizzata la collaborazione con l’avv. Luca Lanzalone, che ha seguito per la giunta la trattativa su Tor di Valle con Parnasi, e che andrà ora a supportare il neo assessore all’Urbanistica Luca Montuori. Rafforzando di fatto così il fronte «dialogante» con i costruttori).

De Vito infine parla anche del patrimonio immobiliare comunale e di come metterlo a frutto. Poi, rivolgendosi a quelli che una volta avrebbe chiamato «poteri forti», sfiora la piaggeria: «La gestione del patrimonio era già un problema, voi almeno siete i primi ad affrontare le occupazioni abusive».