Gentile Direttore,
mi voglio associare, come infermiere e come Presidente del Collegio Ipasvi di Milano, Lodi, Monza e Brianza, alle critiche rivolte alla Presidente della Federazione da parte di Ivan Cavicchi nell’articolo apparso sul Suo quotidiano di mercoledì scorso («La presidente del Pd e il collegio infernale»).
Anch’io mi sono espresso più volte ed in varie sedi sul potenziale conflitto del doppio incarico dopo l’ingresso in Parlamento e, sull’utilizzo quanto meno disinvolto, interessato ed autoreferenziale del potere pubblico quale quello disciplinare. Per questa mia posizione critica, preoccupato di come si vuole gestire il dissenso senza disturbo, in vista di un nuovo Medioevo, mi sono visto anche denunciare penalmente dalla stessa Silvestro, con esito fortunatamente positivo per me (la relativa querela è stata archiviata dal Tribunale di Roma, dopo un’udienza avanti al Gip), ma con costi, anche umani, non di poco conto. Dico questo solo per sottolineare tre cose:
non tutti i Collegi «obbediscono» supinamente alla Federazione e alla Sua attuale presidente;
non si tratta di abolire il sistema dei Collegi ma di riformarlo profondamente;
la garanzia di un controllo sociale veramente democratico della professione è in stretta relazione con l’iscrizione obbligatoria.
Nel ribadire con orgoglio l’appartenenza ad una professione regolamentata, impegnata nel difendere e tutelare il diritto alla salute, si riconferma che il sistema ordinistico è basato sull’autogoverno delle professioni e sulla vigilanza dello Stato.
L’autogoverno presuppone la capacità di assicurare il diritto alla libertà di pensiero, di parola e di stampa (sancito dall’art. 21 della Costituzione), una dialettica di confronto di maggioranza e minoranza ed il rispetto delle regole.
Se queste ultime vengono violate occorre che intervenga il sistema dei controlli, di vigilanza e il Ministro della Salute. Ivan Cavicchi interviene in particolare sulla gestione della tematica delle assicurazioni, – resta impressionato dalla assurda e surreale «normalità» -, temi di notevole rilevanza posti anche all’interno del sistema professionale.
Nell’attesa delle Risposte, resta l’intima convinzione che non sia il Collegio, in quanto istituzione, l’inferno.
Apprendiamo in queste ore con piacere la notizia che il Collegio di Firenze ha deciso di non ravvisare la necessità di aprire alcun procedimento disciplinare alla collega Gostinelli.
Convinto che il dialogo, la libertà di pensiero, di espressione e la trasparenza nella comunicazione siano gli elementi chiave per un confronto costruttivo per la crescita della professione – ma anche della società –, il Consiglio Direttivo del Collegio Ipasvi MI-LO-MB, intende esprimere la propria solidarietà e il proprio sostegno nei confronti del Consiglio Direttivo del Collegio Ipasvi di Firenze, dei colleghi infermieri e della collega Gostinelli, cui auguriamo di trovare risposta pubblica alle domande rivolte con lettera aperta alla nostra Presidente.