Alla quinta settimana di rivolta anti-governativa da parte del popolo haitiano, il presidente Jovenel Moïse resta abbarbicato alla sua poltrona. Nessuno o quasi nel paese lo vuole più, ma dalla sua ha ancora l’appoggio degli Stati uniti e del Core goup, il gruppo dei cosiddetti “amici di Haiti” (fintamente) preoccupati per la stabilità del paese malgrado l’unica cosa attualmente stabile sia proprio la crisi. Una crisi che, tra la mancanza di combustibile e le manifestazioni che si succedono quasi quotidianamente, con un bilancio provvisorio di 19 morti e 200 feriti, ha condotto alla pressoché totale paralisi non solo del trasporto...