Code interminabili di persone vestite alla meno peggio, a volte in ciabatte, in coda sotto la neve per un pasto al giorno; baracche improvvisate nel bosco o fra gli scheletri del campo bruciato dove si cerca di riscaldarsi attorno a un falò, acqua non potabile presa da tubi di scarico. Le immagini sconvolgenti che arrivano da Bihac, in Bosnia, dopo l’incendio del campo profughi di Lipa, indicano un dramma che è in corso da tempo nel cuore dell’Europa. Sono anni, da quando l’esplosione della crisi siriana ha aperto una breccia attraverso i Blacani, che lungo queste rotte si verificano violenze,...