Hanno costituito una rete di imprese coinvolgendo produttori e artigiani del territorio, e non solo. L’obiettivo dei cuochi Alberto Bettini (Trattoria Amerigo dal 1934, Savigno), Paolo Parmeggiani (Trattoria del borgo, Monteveglio), Stefano Parmeggiani (Trattoria dai mugnai, Monteveglio), Gianni Cavola (Osteria della Tagliatella, Savigno) e Belinda Cuniberti (enoteca La Zaira, Valsamoggia) che hanno creato ViviValsamoggia (www.vivivalsamoggia.it) è animare l’area subito a ridosso di Bologna di vecchie e nuove attività commerciali, a partire dai produttori della zona da cui si riforniscono.

A guidare il loro progetto sono principi condivisi, come la promozione del territorio attraverso un turismo consapevole e rispettoso, la tutela del paesaggio e le accortezze per impattare il meno possibile sull’ambiente, il recupero delle varietà, delle razze autoctone e delle tradizioni gastronomiche. «Ad esempio, per tramandare la coltivazione della ciliegia moretta e scongiurare l’innesto di varietà commerciali, ognuno di noi ha adottato uno o più piante, impegnandosi a pagare la cifra richiesta dal contadino per offrire ai propri clienti i frutti freschi. È un progetto della Condotta Slow Food di Vignola cui abbiamo aderito volentieri. Per trasformare i frutti non vendibili freschi, invece, abbiamo coinvolto un giovane del posto che ha realizzato il proprio piccolo laboratorio di trasformazione e adesso produce le marmellate di ciliegia moretta e altre conserve di frutti e verdure che altrimenti andrebbero sprecate e che utilizziamo noi per primi nei nostri locali» racconta Paolo Parmeggiani.

«Un altro esempio è quello di un agricoltore e vignaiolo che ha costruito un piccolo mulino e seminato grano per la produzione di farina a km 0, riabilitando così la figura del mugnaio e creando una nuova attività, semplicemente perché ha saputo cogliere la richiesta di noi ristoratori e ha colmato una lacuna. Stiamo ragionando di dotarci di bicilette elettriche per ridurre le emissioni legate alle nostre attività ma non le acquisteremo su internet, piuttosto ci rivolgeremo a un rivenditore locale che beneficerà dei nostri ordini e introdurrà la mobilità green nei nostri comuni» continua il cuoco dell’Alleanza Slow Food. ViviValsamoggia ha anche costruito una fortissima sinergia con un tour operator pieno di risorse che sta organizzando pacchetti ben curati e attenti alle caratteristiche del territorio, che non alterano gli equilibri o attingono iniquamente alle risorse. «Il nostro segreto? Abbiamo abbattuto l’ipocrisia tra colleghi e le reticenze che spesso ci impediscono di chiedere aiuto al nostro vicino per realizzare un progetto comune» conclude Parmeggiani.