Sono giorni intensi per l’Ilva di Taranto. E la giornata di ieri non è stata da meno. A cominciare dal processo ‘Ambiente Svenduto’ sul presunto disastro ambientale provocato dal siderurgico, che ha subito l’ennesimo rinvio, l’ultimo di una lunga serie. È stato infatti aggiornato al prossimo 4 ottobre il dibattimento: quel giorno, si spera, la Corte d’Assise presieduta dal giudice Michele Petrangelo dovrebbe finalmente sciogliere la riserva sulle eccezioni che riguardano i responsabili civili Riva Fire e Riva Forni elettrici e le costituzioni di parte civile presentate nell’udienza preliminare e durante il processo. Sono state annullate, pertanto, le altre due udienze che erano state programmate per il 26 e il 27 settembre. L’impasse è dovuta alle tantissime parti civili che si sono costituite nel corso delle varie fasi del processo, oltre mille, e che continuano a presentarsi ad ogni udienza, sulle quali i legali degli imputati sollevano puntualmente decine di eccezioni, a volte giuste altre volte invece cavillose e pretestuose proprio per allungare i tempi del processo. Ma di questo passo si rischiano le calende greche.

Sempre ieri, a Roma, i tre commissari straordinari dell’Ilva sono stati ascoltati in audizione nella commissione Attività produttive della Camera. Enrico Laghi, il commissario che da mesi segue da vicino le sorti del siderurgico tarantino, ha annunciato che il trasferimento degli asset dell’Ilva si dovrebbe concludere nella prima metà del 2017 e che entro la fine dell’anno dovrebbe arrivare la fase di aggiudicazione del compendio aziendale. Entro il 13 novembre dovrebbe invece arrivare il parere dei tre esperti nominati dal ministero dell’Ambiente sui piani ambientali presentati dalle due cordate in gara, AcciaItalia e AM Investco Italy, per l’affitto del ramo d’azienda del gruppo Ilva. Tra l’altro è notizia di questi giorni che i vertici di AcciaItalia, la società costituita da Cdp, la DelFin di Leonardo Del Vecchio e Arvedi per l’acquisizione dell’Ilva, sarebbero in India per negoziare l’ingresso nella cordata del gruppo Jindal.

Inevitabile, nel corso dell’audizione di Laghi, il riferimento a Giovanni Campo, il giovane lavoratore morto all’Ilva di Taranto sabato all’alba, durante le operazioni di pulizia del nastro trasportatore che alimenta con il minerale in arrivo dall’agglomerato l’altoforno 4: è in corso un’inchiesta e attualmente gli indagati sono 12. Laghi ricostruisce, secondo la versione dell’azienda, quanto avvenuto durante le operazioni svolte dalla ditta Steelservice srl, che ha l’appalto delle pulizie in quell’area. Secondo Laghi il giovane operaio “era troppo vicino al nastro trasportatore di fronte al tamburo di rinvio“. “La progressiva rimozione del materiale ha determinato una variazione delle condizioni di assetto del nastro con conseguente rotazione del tamburo” ha detto ancora Laghi. Una versione dei fatti che ha mandato su tutte le furie i sindacati, che non accettano che le colpe ricadano sul lavoratore. E il presidente della commissione attività produttive Guglielmo Epifani ha ribattuto  a Laghi: “Meglio spendere qualcosa di più in formazione, tempo, sicurezza, qualità, perché così salvate una vita umana” .
E sempre ieri è stato raggiunto l’accordo sui lavoratori Ilva di Cornigliano. Il viceministro Bellanova ha dato l’ok ad un anno di integrazione al reddito per i lavoratori genovesi attraverso i lavori di pubblica utilità. “Il viceministro ha dichiarato che sarà il governo ha mettere i 5 milioni di euro, che saranno inseriti nella legge di Stabilità, ma visto che è necessario garantire la continuità di reddito, a partire dal 1 ottobre chiederà a ‘Società per Cornigliano’ di anticipare le risorse” ha spiegato il segretario della Fiom genovese Bruno Manganaro, che si dichiara “soddisfatto dall’atteggiamento del Governo che deriva anche dalla determinazione che i lavoratori hanno dimostrato nel difendere l’accordo di programma“. I lavori di pubblica utilità andranno ad integrare il reddito dei 650 lavoratori che dal 1 ottobre andranno in cassa integrazione, vista la scadenza il 30 settembre dei contratti di solidarietà.