Si è concluso il processo nei confronti di Bo Xilai con le arringhe finali. La sentenza è attesa entro le prossime due settimane. Il procedimento è terminato con le ultime parole di difesa di Bo Xilai, secondo il quale il suo principale accusatore, l’ex braccio destro Wang Lijun, avrebbe avuto una relazione segreta con sua moglie Gu Kailai. Dall’intrigo politico, alla saga familiare, per arrivare alla cronaca rosa, il processo all’ex principino accusato di corruzione, appropriazione indebita e abuso di potere, si conclude facendo lodare la trasparenza del governo cinese, ma in realtà non ha detto nulla sui tanti punti oscuri dell’intera vicenda. Bo Xilai si è difeso senza mai attaccare il Partito o altri membri, all’interno di un processo che di fatto è stato l’esito di una epurazione puramente politica, forse nella speranza di una pena mite. Nessuna parola neanche sulla sua detenzione (è sparito per 17 mesi). Il Partito da parte sua ha controllato uno dei suoi ex membri più combattivi e rischiosi, capace di scuotere la scena politica nazionale, come non accadeva da tempo. Per i reati a lui imputati, Bo Xilai rischia la pena di morte. L’accusa ha chiesto una sentenza esemplare, ma fonti cinesi parlano già di vent’anni di condanna.