Le elezioni per le primarie del sindaco di New York sono cominciate, e, grazie a un sistema di voto che chiede agli elettori di esprimere una classifica dei 5 candidati preferiti, avranno una risposta definitiva verso la metà di luglio. Per ora è in vantaggio il candidato sindaco moderato Eric Adams che ha avuto il 31,6% di preferenze, seguito con il 22,3% dalla candidata più liberal, Maya Wiley, l’ex responsabile dell’azienda municipalizzata dei rifiuti, Kathryn Garcia, con il 19,7%, mentre l’ex candidato alle primarie presidenziali Democratiche, l’imprenditore Andrew Yang, che inizialmente era in testa a tutti i sondaggi, ha preso solo l’11,7% delle preferenze.

Il vincitore delle primarie repubblicane, invece, è già sicuro: Curtis Sliwa, fondatore dei Guardian Angels, organizzazione nata per combattere la violenza in città nel 1979, e appoggiato da Rudy Giuliani. Se Adams avesse preso il 50% dei voti sarebbe stato il vincitore, ma avendo preso poco più del 30% bisognerà aspettare; grazie al sistema del ranked-choice-voting nel primo spoglio si è tenuto conto solo del voto alla prima preferenza espressa, ora i voti degli elettori che avevano messo al primo posto il candidato che ieri è stato eliminato, sono stati trasferiti ai secondi classificati, e questo processo di spostamento voti si rifarà eliminando nuovamente l’ultimo arrivato, finché resterà il solo candidato vincitore.

Al momento si stanno ancora aspettando i voti per posta e quindi non si sa ancora chi fra i 13 in corsa sia stato eliminato. Sono invece certi i vincitori dei distretti, le cariche sulle quali il Democratic Socialist of America, DSA, ha puntato tutto. Il DSA non ha fatto nessun endorsement formale per il candidato sindaco, ma molti per le cariche locali del consiglio comunale «in modo da bilanciare ideologicamente un eventuale voto moderato per il sindaco», spiegano.
Ad Astoria, nel quartiere popolare del Queens, ha vinto al primo colpo l’avvocato e attivista 33enne Tiffany Cabán, sostenuta dal Dsa e dai sindacati dei lavoratori.

Mentre molti newyorchesi liberal, spaventati dall’ondata di criminalità che sta interessando New York, hanno preferito rimandare la rivoluzione e votare per il moderato ex poliziotto Adams, lei ha vinto da socialista. «È proprio nei periodi di crisi che c’è bisogno di sinistra – spiega Cabán – Se decostruisci il significato di socialismo trovi lotte per l’assistenza sanitaria, diritti alla casa, al lavoro, ai diritti civili e umani basici che devono essere assicurati. Se tu assicuri questi diritti per tutti, conseguenzialmente il tasso di criminalità e di violenza si abbassano».

Questo discorso Cabán l’ha ripetuto centinaia di volte andando casa per casa, battendo palmo a palmo il territorio, spiegando cosa voglia dire «togliere i fondi alla polizia» e sostenendo il Green New Deal, così come avevano fatto prima di lei Alexandria Ocasio-Cortez, Julia Salazar, Emily Gallagher, Jabari Brisport e tutti gli altri politici del Dsa, coniugando la vecchia scuola delle campagne elettorali di sinistra con un uso intelligente dei social media. «Il socialismo è un concetto difficile e demonizzato, e va spiegato» dice una sostenitrice di Cabán durante la festa per la sua elezione.

Stessa strategia è stata adottata da India Walton, la probabile nuova sindaca di Buffalo, nello Stato di New York. Ha vinto le primarie dem e a novembre dovrebbe diventare il primo sindaco socialista di una grande città Usa dal 1960, quando Frank Zeidler era sindaco di Milwaukee.
37enne, infermiera, afroamericana, ha battuto il 62enne Byron Brown, candidato dell’establishment sostenuto dal governatore Andrew Cuomo.