Si arroventa la competizione tra i candidati del centrosinistra, a quattro giorni dalle primarie. Domenica prossima sarà il giorno della grande sfida tra i sei pretendenti (che si confronteranno «all’americana» venerdì sera in diretta su Sky Tg24) rimasti a contendersi la poltrona di sindaco di Roma con gli outsider Alfio Marchini, l’imprenditore romano dal programma convergente con quello dell’eurodeputato Pd David Sassoli, e Marcello De Vito, il candidato «portavoce» del Movimento 5 Stelle.
Dopo le polemiche dei giorni scorsi sui manifesti con i quali Sassoli ha tappezzato larga parte dei muri della Capitale, ieri la prima frecciatina avvelenata scoccata dal capogruppo Pd in Campidoglio, Umberto Marroni, ha portato scompiglio in casa democratica.«In queste ore la candidatura del senatore Marino sta assumendo sempre più i connotati di una proposta chiusa, direi un po’ estremista», attacca Marroni che esprime la propria «preoccupazione» per quella che definisce una «scelta identitaria di una corrente di minoranza del Pd».

Osteggia ormai apertamente Marino «e il suo principale sponsor Goffredo Bettini (fedelissimo di Veltroni, ndr)», l’ex candidato Marroni passato tra i supporter del tandem Sassoli-Marchini, pronti all’alleanza in caso di ballottaggio. «Se sinistra significa decoro urbano, una città a misura di bambino –risponde Marino alle prese con un tour elettorale al cardiopalma, quasi un porta a porta – se significa no a ogni metro cubo di cemento in più, avere orgoglio di questa città come capitale dell’Italia e punto di riferimento mondiale della cristianità, se questo significa essere di sinistra, allora forse posso essere definito tale».
E in effetti dopo Sel, che ha già deciso di schierarsi con Marino – «È finita l’epoca della rincorsa al moderatismo e delle soluzioni politicistiche», fa notare a Marroni l’ex candidato Luigi Nieri –ieri c’è stato l’endorsement anche del consigliere capitolino Andrea Alzetta, attivista del movimento per la casa. «Come Action ed altre realtà sociali (dal Cnca ad Antropos) che lavorano sul contrasto alle tossicodipendenze, sui minori a rischio, soggetti fragili e rom –scrive in una nota il consigliere di Action – abbiamo incontrato il candidato sindaco alle primarie Ignazio Marino ed abbiamo sottoscritto la carta di intenti “Roma bene comune”».
E mentre si apre un altro fronte tra l’altro candidato Pd Paolo Gentiloni e il costruttore Marchini che si difende dalle accuse di «interessi privati» promettendo che, in caso di vittoria, si atterrà «rigorosamente a quei principi di trasparenza evitando ogni possibile conflitto di interessi», il Movimento 5 stelle spara alto le sue cartucce. «Al Campidoglio è cominciata la nostra operazione di trasparenza – scrive sul suo blog De Vito – Abbiamo depositato l’istanza di accesso agli atti relativi ai contratti derivati stipulati dal Comune di Roma». Contratti «stipulati dall’amministrazione Veltroni», ricorda l’avvocato, sui quali è già intervenuta la Corte dei Conti e per i quali De Vito chiede «la totale trasparenza».

Così, tra i sei litiganti, le cinque stelle brillano sempre più su Roma.