Il voto delle regionali siciliane del prossimo autunno si conferma crocevia di rilevanza nazionale in vista delle elezioni politiche del 2023 e degli scenari di fine legislatura. Adesso si apprende che per scegliere il candidato presidente, il campo largo del centrosinistra e del Movimento 5 Stelle potrebbe celebrare per la prima volta le primarie di coalizione. L’eventualità è stata presa in considerazione nel corso della riunione di mercoledì sera a Roma. A casa di Giuseppe Conte, assieme al presidente del M5S c’era il segretario del Pd Enrico Letta. Il capogruppo grillino all’Assemblea regionale siciliana Nuccio Di Paola e il coordinatore dem in Sicilia Anthony Barbagallo hanno sottoposto ai due leader un protocollo d’intesa che prevede primarie di nuovo tipo per l’alleanza in fase di costruzione.

«Sarà un metodo del tutto nuovo, all’americana – sostiene Di Paola – Il nome di questo progetto di partecipazione popolare lo sveleremo nei prossimi giorni, quando verrà definito tutto». Il riferimento al modello statunitense riguarda i dibattiti tra concorrenti e soprattutto la scelta di abbandonare le consultazioni «aperte» scelte nel passato dal centrosinistra e dal Pd: dalla discussione tra i dirigenti e i leader emerge che per votare bisognerà essere iscritti a un apposito registro digitale. «Queste primarie è si svolgeranno in 40 giorni – prosegue Di Paola – In questo lasso di tempo gli aspiranti candidati si potranno confrontare davanti ai cittadini. La votazione sarà digitale, verrà tutto centralizzato in modo da avere un controllo massimo ed evitare doppi voti e irregolarità». C’è l’idea di installare anche seggi fisici, ma anche in quel caso bisognerà prima iscriversi all’elenco dei votanti online. «Il regolamento lo stiamo scrivendo con la coalizione – prosegue il capogruppo M5S – Vogliamo far scegliere il candidato a quanti più siciliani possibile. Appena sarà pronto ci sarà l’ultima valutazione da parte di Conte e Letta».

Conte, ieri era in tour nelle Marche, è tornato sul tema del «campo progressista». «Bisogna verificare le condizioni per creare un campo coeso – ha detto – Il M5S ci sta solo a condizione che questo campo progressista sia espressione di un progetto politico ben definito e che i protagonisti siano soggetti politici responsabili e che non stiano lì solo per interessi personali».