«Il contrario della disabilità non è un corpo sano, è l’accessibilità». Colpisce e fa riflettere l’assunto di Diana Anselmo, presidente di Al.Di.Qua. Artists, la prima associazione di categoria europea di artisti e lavoratori dello spettacolo con disabilità, tra cui i nostri Chiara Bersani e Aristide Rontini. Un’associazione che identifica il campo d’azione, puntando l’attenzione all’abbattimento delle tante, troppe, barriere culturali che rendono le persone con disabilità non incluse a pieno titolo nella società e nell’arte. Un pensiero chiaro e determinato che è stato il cuore di Presenti Accessibili, il primo evento internazionale composto di laboratori, incontri, spettacoli su arti performative e disabilità tenuto per tre giorni a Milano negli spazi della Fabbrica del Vapore, a Palazzo Lombardia e al Teatro Carcano. Organizzato da Oriente Occidente, Ministero della Cultura, Regione Lombardia, con la collaborazione di Al.Di.Qua Artists, Presenti Accessibili si lega a EBA – Europe Beyond Access, il maggiore programma internazionale su arti e disabilità, capitanato da British Council UK e di cui Oriente Occidente, con la direzione generale di Anna Consolati, ha iniziato a essere partner italiano dal 2018.

TANTI GLI ARGOMENTI discussi nel convegno a Palazzo Lombardia: l’urgenza di dare alle persone con disabilità più autonomia, l’alta formazione che dà il diritto di sognare un futuro da professionista nello spettacolo dal vivo e nel cinema, la necessità di uscire dal pietismo per ragionare nell’azione, uno spostamento di visione che comporta un impegno politico e culturale. Ben Evans, alla testa del progetto Arts e Disability del British Council, ha presentato i risultati di un’indagine sul modello sociale (non caritatevole o medico) della disabilità mettendo a fuoco quanto il percorso di consapevolezza sull’accessibilità per gli artisti sia ancora lungo.

Tanti gli argomenti discussi nel convegno a Palazzo Lombardia: l’urgenza di dare alle persone con disabilità più autonomia, l’alta formazione che dà il diritto di sognare un futuro da professionista

DI AUDIODESCRIZIONI, percorsi tattili, lingua dei segni, ha parlato tra gli altri Umberto Angelini, sovrintendente e direttore artistico della Fondazione Teatro Grande di Brescia e direttore artistico di Triennale Teatro, su una fondamentale visione non ghettizzata del mercato si è espresso Gigi Cristoforetti, direttore generale della Fondazione Nazionale della Danza/ Aterballetto, istituzione che ha aperto al Teatro Carcano lo spettacolo Triple Bill con il fascinoso duetto Feeling Good di Diego Tortelli per Cristian Cucco e Annemieke Mooij. Pezzo che rivela quanto la qualità non si misuri con la presenza nel corpo di abilità o disabilità, ma nella potenza della scrittura coreografica e del movimento. Accade anche in Fine Lines con la Skånes Dance Theater di Malmo, duetto femminile con danzatrice in carrozzella e coreografia di Roser López Espinosa di incredibile virtuosismo, e con l’hit Set and Reset/Reset di Trisha Brown con la Candoco Dance Company che ben trent’anni fa iniziò nel Regno Unito a costruire un repertorio con danzatori abili e con disabilità. Resta negli occhi il fluido release della danzatrice con una sola gamba e due stampelle: una delle icone di Presenti Accessibili. Perché la disabilità significa anche rivelare nuove pratiche, far scoprire nuove estetiche.