Continua l’evasione degli italiani da un paese prigione, impoverito e rancoroso dove cresce il lavoro discontinuo, il part-time involontario, il precariato a tempo determinato e di breve durata. Dall’inizio della crisi , da cui non si è mai usciti, il loro numero è triplicato: quasi 115 mila persone nel 2017 dai 40 mila emigrati nel 2008. Il rapporto sul «mercato del lavoro», reso noto ieri dal Ministero del lavoro, Istat, Inps, Inail e Anpal smonta, ancora una volta, la leggenda più ricercata dalla narrazione del vittimismo nazionale: di questo enorme numero di persone emigrate dall’Italia, solo una parte è in...