Una beffa atroce subita da circa 1.200 precari della ricerca sanitaria. Dopo anni – in parecchi casi decenni – di attesa, finalmente pareva arrivata la tanto agognata stabilizzazione. Lo strumento era discutibile – il decreto bollette – ma l’importante era portare a casa il risultato. La norma era stata approvata dalle Commissione Finanze e Affari Sociali della Camera appoggiata da tutti i gruppi. Approdato all’esame dell’aula però l’articolo è statto rinviato dopo che la Ragioneria aveva sollevato dubbi sulle coperture di spesa.

E così i precari degli Istituti di ricovero e cura a carattere scientifico (Irccs) e Istituti zooprofilattici sperimentali (Izs) sono tornati nuovamente nel limbo del precariato. La Commissione Bilancio ha chiesto lo stralcio dell’articolo 16-bis dopo i rilievi del Servizio di Bilancio della Camera sui problemi di coperture e sul mancato chiarimento del numero di persone da stabilizzare.

Forte l’imbarazzo perfino nella maggioranza di governo. «L’emendamento è stato approvato all’unanimità dalle commissioni ed è sacrosanto. Oggi il governo ci chiede un temporaneo passo indietro che con molta fatica accettiamo, ma non senza puntualizzare che l’impegno vincolante preso oggi dal governo stesso per approvarlo con le coperture tecnicamente più appropriate per noi è scolpito nella pietra poiché riguarda la vita e la salute degli italiani tutti oltre la vita e il futuro di centinaia di ricercatori in attesa mediamente da 13 anni ma con picchi di oltre 20. Il parlamento non può restare alla mercé di alcuni ministeri costruiti come “fortini” stratificati negli anni scorsi. Questa maggioranza non può accettare che qualcuno pensi di detenere rendite di posizione a scapito della democrazia e del buongoverno», accusa il presidente della commissione Finanze della Camera Marco Osnato di Fratelli d’Italia.

Molto dura la Cgil: «Ancora una volta prevale l’aspetto bassamente burocratico in una vicenda che ormai assume toni grotteschi: ci sono i soldi per pagare il personale con contratti a tempo determinato ma non ci sono per assumerli a tempo indeterminato, perché, a quanto sembra, il ministero della Salute non è in grado di fornire i dati della platea coinvolta». Il sindacato poi loda l’impegno preso da Osnato, ma è guardingo: «Ora però serve coerenza nei fatti e non solo nelle parole». Proprio per qusto la Fp Cgil «annuncia fin d’ora lo stato di agitazione e intensificheremo le iniziative di protesta insieme alle altre organizzazioni sindacali», annuncia la nota, ricordando la «messa in mora delle amministrazioni degli Irccs, degli Izs e del ministero della Salute per il riconoscimento di quanto dovuto ai lavoratori della ricerca che in questi anni hanno prestato la loro attività con contratti atipici senza tutele previdenziali e indennitarie. Le adesioni sono state moltissime – conclude il sindacato – circa 800 su una platea di 1200 con le prime diffide già partite».

L’opposizione si è compattata contro la figuraccia del governo. «Il governo volta di nuovo le spalle ai lavoratori precari», accusa il leader di M5s Giuseppe Conte. «È un provvedimento pasticciato e mal gestito», dice il Pd con Toni Ricciardi. «Trovino una soluzione», chiede Marco Grimaldi di Avs. «Ancora una volta il governo non mantiene gli impegni presi – accusa Angelo Bonelli – . Mancavano 50 milioni di euro che stranamente non si trovano, però con il decreto bollette abbiamo regalato all’Eni oltre 400 milioni».