Lucida, sullo sfondo dell’analisi di un argomentato e insospettabile fallimento ‘discorsivo’ (di un senso fruibile) delle avanguardie novecentesche (e i loro postumi), è la riflessione introduttiva di Giorgio Agamben a una complessa raccolta di saggi di Ezra Pound, Selected Prose, curata con grande scrupolo e perizia nel 1973 dal poeta e critico letterario inglese William Cookson, il fondatore della rivista poundiana «Agenda». Oggi questo volume, così essenziale almeno ai fini dell’esegeta di Pound, vede la luce per la prima volta in italiano sotto un titolo che suona attuale, benché sia tratto da un verso del Canto 76 («from the wreckage...