I morti registrati per Covid-19 nelle ultime ventiquattro ore sono 58. Ancora. E i nuovi casi accertati sono 6.735 su 296.394 tamponi effettuati, con un tasso di positività stabile al 2,3%. Il bollettino quotidiano della pandemia riporta invece un leggero calo del numero di ricoverati: 4.164, rispetto ai 4.205 del giorno prima, mentre risulta stabile il numero di persone ricoverate in terapia intensiva (556, uno in più rispetto alla giornata precedente). Tra le regioni, in testa per numero di contagi c’è sempre la Sicilia (1.348), seguita dall’Emilia-Romagna (721), la Lombardia (647) e il Veneto (637). Ma per un quadro d’insieme è sempre meglio riferirsi ai dati settimanali (dai quali per esempio vi evince che nei decessi c’è un aumento del 28,9% in 7 giorni, visto che una settimana fa le persone decedute per Covid erano 45 ).

Il report numero 69 emesso ieri dalla cabina di regia per la settimana che va dal 23 al 29 agosto riferisce dunque che «è in leggero aumento l’incidenza settimanale a livello nazionale: 74 per 100.000 abitanti» contro i 71 della settimana precedente. Un’incidenza superiore alla soglia dei 50 casi ogni 100.000 abitanti che «potrebbe consentire il controllo della trasmissione basato sul contenimento ovvero sull’identificazione dei casi e sul tracciamento dei loro contatti». Inoltre, come sottolinea il direttore generale della prevenzione del ministero della Salute, Gianni Rezza, «l’Rt scende di poco al di sotto dell’unità e si fissa intorno a 0,97». Mentre «il tasso di occupazione dei posti di area medica è al 7,3, in terapia intensiva al 5,3%. Al di sotto della soglia critica a livello nazionale, anche se c’è una regione (Sicilia, ndr) che la supera e altre (Sardegna, Calabria e Basilicata, ndr) che si stanno avvicinando». «In lieve aumento – si legge nel Report dell’Iss – il numero di nuovi casi non associati a catene di trasmissione (15.951 vs 15.443 della settimana precedente). La percentuale dei casi rilevati attraverso l’attività di tracciamento dei contatti resta costante (34%). In lieve diminuzione la percentuale dei casi rilevati attraverso la comparsa dei sintomi (44% vs 46%). Infine, il 21% è stato diagnosticato attraverso attività di screening, dato costante rispetto la settimana precedente».

«Verosimilmente – spiega la Cabina di regia – molti dei casi notificati in questa settimana hanno contratto l’infezione nella prima metà di agosto». Ora, «data la situazione epidemiologica – conclude Rezza – e il fatto che riapriranno le scuole e si rimetteranno in moto una serie di attività, è bene completare rapidamente la campagna di vaccinazione e continuare a mantenere comportamenti ispirati alla prudenza». Perché come sottolineato nell’analisi dei dati del Ministero della Salute, «una più elevata copertura vaccinale ed il completamento dei cicli di vaccinazione rappresentano gli strumenti principali per prevenire ulteriori recrudescenze di episodi di aumentata circolazione del virus sostenuta da varianti emergenti con maggiore trasmissibilità».

Intanto, mentre si possono ancora purtroppo contare circa 3,3 milioni di over 50 non vaccinati neppure con una dose, secondo l’Agenzia del farmaco italiana (Aifa) le prescrizioni di anticorpi monoclonali contro Covid-19 sono aumentate dell’11,7% rispetto alla settimana precedente (sono 564 dal 27 agosto al 2 settembre, per un totale complessivo di 8.434 a partire dal 10 marzo, quando questi medicinali sono stati autorizzati in via emergenziale in Italia per persone particolarmente fragili con infezione recente da Sars-Cov-2 e senza sintomi gravi).