Il settimanale polacco Wprost ha pubblicato nei giorni scorsi una serie di intercettazioni che stanno mettendo in grave imbarazzo il governo polacco e l’esecutivo di Tusk. Nelle conversazioni «rubate» in un ristorante di Varsavia, ce n’è per tutti, dagli Usa, alla Russia, all’Ungheria. Ieri, sarebbero emersi infatti nuovi particolari. Jacek Krawiec, presidente della compagnia petrolifera Pkn Orlen, avrebbe detto al ministro del Tesoro, Wlodzimierz Karpinski, che Orban «ha soddisfatto fino all’orgasmo» Putin, con l’accordo con i russi sulla costruzione di una nuova centrale nucleare in Ungheria. In precedenza il ministro degli esteri Sikorski, aveva criticato la politica permissiva e senza nerbo di Varsavia rispetto agli Stati uniti. Anche per queste intercettazioni, su cui si è aperta un’inchiesta, il governo di Tusk traballe fragorosamente. Ieri il premier ha deciso di chiedere un voto di fiducia in Parlamento, dopo la nuova ondata di polemiche. Tusk ha spiegato che la sua decisione è legata al vertice europeo al via domani a Bruxelles, durante il quale Varsavia ha intenzione di continuare la battaglia per una maggiore sicurezza energetica. Il premier ha poi ribadito che le intercettazioni illegali del settimanale Wprost sono frutto di un «reato».