La Polonia finisce ancora nel mirino di Bruxelles, questa volta per la condotta ambientale dell’attuale governo del partito della destra populista Diritto e giustizia (PiS). La Commissione europea ha infatti chiesto a Varsavia chiarimenti sulla deforestazione di Bialowieza, il più antico polmone verde del continente europeo, nonché patrimonio dell’Unesco.

L’anno scorso Il ministro dell’Ambiente polacco Jan Szyszko aveva dato il via libera all’abbattimento di alcuni alberi per debellare dal parco il Bostrico, una specie di insetto infestante che si annida negli abeti rossi del parco. ”Chiediamo alla Polonia di fermare le operazioni di diboscamento a Bialowieza, unico esempio di foresta primordiale nel continente europeo inserito nella Rete Natura 2000” si legge nel comunicato. Soltanto una parte della foresta che si estende tra Polonia e Bielorussia è protetta come parco nazionale nei due paesi. Una situazione che ha agevolato l’accensione delle motoseghe al netto di ogni intoppo burocratico o vincolo ambientale.

Ma gli alberi sono finiti di recente nel mirino del PiS anche grazie ad un altro provvedimento in vigore dall’inizio dell’anno, ribattezzato in patria ”lex Szyszko”, che consente l’abbattimento degli alberi su suolo privato senza il via libera della autorità locali.

Intanto anche l’Unesco è pronto a dichiarare il sito di Bialowieza a rischio. Un tema imbarazzante per il governo che potrebbe finire nell’agenda della prossima prossima seduta plenaria in programma proprio a Cracovia a luglio. Al PiS è rimasto meno di un mese di tempo per rispondere alle accuse di Bruxelles.