]«Mi sembra di stare a Ballarò, queste parole le sento da vent’anni, sempre le stesse». L’attacco della capogruppo grillina Roberta Lombardi a Pierluigi Bersani, ieri mattina in diretta streaming, è una battuta di non poca complessità. Merita un supplemento di analisi.

Mettiamola così. Ricordando la costruzione del Truman Show, il vecchio film di Peter Weir che annunciò l’arrivo dei reality, la posizione della Lombardi sarebbe quella di vuole svegliare Bersani dall’incantesimo. E con lui tutti quelli che pensavano di assistere a una trattativa per la formazione di un governo. Sveglia! Sei in televisione! Sei televisione!

Il fatto che questo svelamento avvenga davanti alla telecamera fissa della diretta web è importante: attraverso il web Lombardi smaschererebbe la finzione televisiva, e il modo in cui ha cancellato da vent’anni la realtà della politica. «Queste parole le sento da vent’anni, sempre le stesse».

E Bersani che fa? Incassa. Sfida l’imbarazzo, prosegue a sciorinare gli argomenti noti da qualche giorno (la responsabilità, la fiducia si ritira quando si vuole, non c’è solo la fiducia, eccetera). Quasi quasi cerca nella sua sconfitta la solidarietà degli spettatori (e degli elettori). Ma poi, perché proprio Ballarò? Perché non Vespa, o Santoro? E’ un caso che a Ballarò vada in onda l’imitazione di Maurizio Crozza, col giaguaro, le metafore e tutto il resto? No. La battuta è ben scritta. Solo dopo aver molto macinato, Bersani sfodera la risposta: «Qui non siamo a Ballarò – dice – qui è una roba seria».

Ha ragione anche lui, poveraccio. La telecamera streaming non sta trasmettendo all’insaputa di Bersani. Non è nascosta nella barba di Crimi, o negli occhiali di Letta stile Report o Le Iene. È chiaro il paradosso panottico nel quale si sono cacciati i «cittadini 5 stelle»: la diretta streaming sta controllando anche loro, dall’ultimo degli elettori su fino ai militanti puri e duri del M5S, fino al diabolico duo Grillo-Casaleggio.

E così una trattativa, per quanto alta e innocente, non si fa. Non si può fare. A meno che. Sarebbe stato troppo se Bersani fosse andato fuori copione proponendo un bello scambio di voti e poltrone stile vecchia politica? Anche soltanto per dire alla fine «Ci siete cascati. Scherzavo». Tiè. Troppo se si fosse alzato e avesse parlato in camera a loro due, agli Illuminati che assistevano davanti allo schermo del computer? Un grande colpo di teatro. Dove l’abbiamo già visto? Nel Truman Show. Sì, sarebbe stato troppo. Peccato. Buongiorno… «e se caso mai non vi rivedessi, buon pomeriggio, buonasera, e buonanotte…»