Un giudice federale di Seattle ha bloccato una società con sede in Texas, impedendole di mettere online dei programmi che consentirebbero di realizzare una pistola fai da te, usando una stampante 3D.

A creare questo progetto, qualche anno fa, è stato un giovane anarcoide texano, Cody Wilson, poi il dipartimento di Stato durante la presidenza Obama ne aveva impedito la diffusione. Wilson aveva così citato in giudizio il governo per aver violato la libertà di parola e il diritto a possedere armi. «Ciò che sto facendo e ciò che sto difendendo – ha dichiarato Wilson al New York Times – è un’idea americana piuttosto importante». Per i suoi oppositori, invece, la sua è un’idea estremamente pericolosa in quanto queste armi, definite «armi fantasma», possono essere prodotte senza numeri seriali o registrazioni governative e consentirebbero a criminali e terroristi di eludere i controlli ai metal detector perché, essendo di plastica, non sarebbero rilevate. Con l’amministrazione Trump le cose sono cambiate: inizialmente la sua ditta aveva concordato con le autorità che i suoi progetti potevano ufficialmente tornare online, ma allo stesso tempo otto stati hanno intentato causa al governo per impedire la pubblicazione dei progetti.

Il giudice Lasnik, che per ora ha fermato il progetto, ha riconosciuto che nella sua sentenza ci sono «gravi questioni riguardo il primo emendamento» che dovranno essere elaborate in un secondo momento in tribunale, ma che per ora non ci sarà «nessuna pubblicazione di istruzioni su come produrre pistole 3-D su internet».

La decisione di Lasnik è arrivata dopo un’altra battaglia legale in New Jersey, dove Wilson ha accettato di interrompere il caricamento di nuovi file sul suo sito web e di impedire agli utenti di scaricare i piani fino a un’udienza completa, prevista per settembre. Anche in Pennsylvania c’è stata una simile concessione temporanea.«Cody Wilson si ritira – ha scritto su Twitter il procuratore generale del New Jersey, il democratico Gurbir Grewal – La lotta per la sicurezza pubblica continua». Le sentenze dei tribunali sono solo l’inizio di quello che potrebbe diventare un feroce scontro legale che mette in discussione la sicurezza pubblica e la pretesa di difesa del primo emendamento