I sei ballottaggi toscani vedono la conferma delle amministrazioni di centrodestra nelle tre città capoluogo di Pisa, Siena e Massa, oltre che a Pietrasanta. Cambiano di segno invece Campi Bisenzio, dove prevale una coalizione che vede assieme tutte le forze della sinistra e il M5s, e Pescia nel pistoiese, unico successo di Pd e alleati in questa tornata elettorale. Nel complesso un risultato che, fatte salve le peculiarità delle elezioni comunali, prima linea nel rapporto fra governanti e governati, certifica le difficoltà del centrosinistra di tornare ad affermarsi dove cinque anni fa aveva subito una cocente battuta d’arresto ai ballottaggi. Mentre la sconfitta di Campi Bisenzio, 50mila abitanti alle porte di Firenze, ricorda quella subita a Sesto Fiorentino nel 2016, sempre a vantaggio di una coalizione di sinistra.

Nonostante gli appelli alla partecipazione, l’affluenza è risultata in calo rispetto al primo turno. Nel complesso ha votato il 51,3% degli aventi diritto, sei punti e mezzo in meno rispetto al 14 maggio scorso. Al tempo stesso va segnalato il dato di Pisa, dove i due contendenti Conti e Martinelli si sono sfidati anche nell’incitare fattivamente gli elettori ad andare o tornare alle urne, riuscendo a tenere l’affluenza al 56,3% (56,4% in prima battuta). L’astensione è rimasta comunque molto alta, in ogni consultazione.

Nella città della Torre pendente, dove solo 15 voti avevano impedito al centrodestra di vincere al primo turno, Michele Conti si conferma sindaco con il 52,3%, lasciando Paolo Martinelli al 47,7%. “A Pisa è stato sconfitto il progetto di Schlein e Conte – ha commentato Conti – di trasformare la città in un laboratorio politico nazionale”. Da parte sua Martinelli ha osservato: “Abbiamo messo in campo una mobilitazione straordinaria, e in tante zone abbiamo recuperato molto. Purtroppo non è bastato, ma a chi ci ha votato dico che non ci rinchiuderemo nel palazzo, continueremo a fare attività nei quartieri e a dare voce alla città”.

A far sperare il Pd e i suoi alleati nella rimonta, a Pisa come a Siena, erano anche i risultati delle elezioni politiche, dove i dem, i cinque stelle e i renzian-calendiani avevano complessivamente avuto più voti del centrodestra. Ma il giudizio sulle amministrazioni uscenti, unito ad un calo della partecipazione oscillante fra il 10 e il 15%, sono stati probabilmente fattori decisivi per le vittorie del centrodestra.

Discorso diverso a Massa e Pietrasanta, dove solo le divisioni fra gli appetiti di Fdi da una parte, e la linea di Lega e Fi dall’altra, hanno impedito successi al primo turno. Ai ballottaggi però Francesco Persiani ha preso il 54,4%, battendo nella città apuana il comunque bravo dem Enzo Ricci, che ha chiuso al 45,6%. Mentre a Pietrasanta, feudo del forzista Massimo Mallegni, Alberto Giovannetti si è confermato con il 55,9%, staccando Lorenzo Borzonasca del centrosinistra (44,1%).

Il testa a testa di Siena, dove è stata eletta per la prima volta un sindaco donna, ha premiato Nicoletta Fabio, civica di centrodestra (professoressa di italiano e latino, ex presidente del Consorzio per la tutela del Palio ed ex rettore del Magistrato delle contrade), che ha preso il 52,2% battendo il 47,8% di Anna Ferretti, ex responsabile della Caritas senese e candidata del centrosinistra. “Ora l’importante è riavviare un percorso che riporti i giovani alla politica – ha commentato Ferretti – e che faccia risentire la voglia di partecipare”. Perché anche a Siena l’affluenza al ballottaggio si è fermata al 57%.
In definitiva l’unico ribaltone è stato quello di Campi Bisenzio, dove Andrea Tagliaferri di Sinistra italiana, candidato della sinistra unita, del M5s e di due combattive liste civiche, è passato dal 21,3% al 57,3%, mentre il candidato del Pd Leonardo Fabbri dal 30,3% del primo turno è risalito solo al 42,7%. Campi era commissariata, dopo le dimissioni del sindaco dem Emiliano Fossi, eletto deputato e poi diventato segretario toscano del partito con la mozione Schlein. “Vogliamo fare gli interessi di Campi Bisenzio – ha commentato Tagliaferri – avremo un Comune fermamente contrario all’ampliamento dell’aeroporto di Firenze, e sarà un bene per tutta la Piana fiorentina”.

A Pescia unico successo dem con il candidato del centrosinistra Riccardo Franchi che con il 52,4% ha sconfitto Vittoriano Brizzi, civico appoggiato anche dal sindaco uscente Giurlani, fermatosi al 47,6%.