L’incontro tra Enrico Pieranunzi ed Antonello Salis – nell’ambito della rassegna Summer Time – ha creato aspettativa ed interesse. Nonostante la comune residenza romana e diversi “incroci artistici”, primo fra tutti il Music Inn, i due pianisti non hanno mai suonato insieme e, secondo le parole di Pieranunzi (classe 1949; del 1950 il suo inedito partner) si è trattato di un “incontro ravvicinato del 70° tipo”.  L’idea è stata del direttore artistico Luciano Linzi ma, nonostante due meeting preparatori, non c’era nessuna scaletta né accordo prestabilito. Fiducia e aspettativa, si diceva, sono state massime da parte degli artisti e del pubblico che ha riempito il parco della Casa del Jazz. In effetti Enrico Pieranunzi (pantaloni e camicia chiari) e Antonello Salis (bandana gialla e completo rosso, più busta con vari “attrezzi”) sono entrati sul palco ed hanno principiato a suonare un primo, lungo pezzo. Salis si è espresso nel suo stile inconfondibile, ricco di clusters, ritmico-melodico, pieno di rumorismi ed estensioni (attraverso la cordiera e un personale tocco). Pieranunzi ha utilizzato l’approccio tyneriano delle sue origini, seguendo e amabilmente ‘sfidando’ il collega sul suo terreno. È stato  lui ad introdurre, verso la fine del brano, il tema rollinsiano di “St.Thomas” per far coagulare la musica. 

È COSI’ iniziato un gioco ad introdurre nuclei tematici, a lavorare su sviluppi e variazioni, a vagare per territori sonori “incogniti” tra un riferimento e l’altro. Pari il merito di questa navigazione-approccio avventuroso e davvero “senza rete”; maggiore la determinazione di Pieranunzi a planare su temi e strutture, a cercare code.  È stato Enrico, inoltre, a dialogare un po’ con il pubblico, a raccontare gustosi aneddoti, ad ironizzare sulle “padelle” che Salis usa nella cordiera per produrre effetti ritmico-timbrici… La gustosa, a tratti emozionante, partita tra forma e sua dissoluzione, melodie note e reinventate si è concretizzata attraverso il leitmotif di Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto di Ennio Morricone, Moon River, Autumn Leaves, la coltraniana,  Naima, Well You Needn’t di Monk, Il clan dei Siciliani (Salis alla fisarmonica, ricordando i due anni dalla morte del Maestro Morricone) e Someday My Prince Will ComeUn incontro ad alto livello che si spera venga documentato da un album, meglio da un video. Lo meriterebbe.